Chieti. Il Sindaco di Chieti, Umberto Di Primio, ha inviato una lettera al Presidente della Giunta Regionale, Luciano D’Alfonso, in merito al provvedimento con il quale viene autorizzato il trasferimento di posti letto per “acuti” dalle cliniche “Spatocco” e “Villa Pini” di Chieti presso altre strutture situate a Pescara e Città Sant’Angelo.
Nella lettera (che si allega di seguito), il Sindaco chiede di sospendere ogni decisione in merito e di convocare istituzioni ed operatori per condividere con il territorio, mediante un confronto sereno, la migliore soluzione.
“Tale azione – ha dichiarato il Sindaco – oltre a rappresentare un danno socio-economico per la mia città e l’intero circondario del capoluogo, rappresenta un danno per la offerta di prestazioni sanitarie del territorio e parrebbe essere anche un atto in contrasto con la normativa regionale e nazionale vigente in materia. Chieti e la sua provincia, infatti, secondo i dettami delle leggi e della programmazione sanitaria regionale, hanno diritto oggi a 123 posti letto per “acuti” che, invece, nel disegno di riordino, sparirebbero dal capoluogo e non verrebbero neppure ridistribuiti sul territorio provinciale. Inoltre, tale scelta creerebbe un pericoloso squilibrio tra offerta e domanda di prestazioni sanitario-assistenziali e ricadrebbe in termini negativi sulla attività del Clinicizzato di Colle dell’Ara già alle prese con problemi di insufficienza di posti letto e carenza di personale in alcuni reparti. Non bisogna essere esperti analisti o conoscitori di politica sanitaria per comprendere come gli eventuali 123 posti in meno della sanità privata in convenzione, almeno in parte, determinerebbero una maggiore domanda di ricoveri al SS. Annunziata di Chieti, ospedale che, proprio in questi giorni, è finito più volte sui giornali a causa delle barelle in ‘corridoio’ ”.
“Alla luce di quanto espresso – ha stigmatizzato il Sindaco – credo che qualsiasi decisione in merito al trasferimento dei posti letto, stante l’impatto che avrebbe sulla qualità della offerta del sistema sanitario e sulla economia della città e del suo hinterland, debba necessariamente essere ripensata e condivisa anche con il territorio mediante un confronto sereno, non di parte e che abbia quale unico obiettivo la tutela della salute dei cittadini attraverso una offerta di prestazioni sanitarie adeguata e di qualità. Per tale ragione, ho chiesto al Presidente D’Alfonso di sospendere ogni decisione in merito e di convocare istituzioni ed operatori per valutare la migliore soluzione”.