Pescara. “Brutta sorpresa per la gente di via Lago di Borgiano che, dopo essere stata costretta ad abbandonare alloggi in cui viveva da una vita, il 4 luglio 2017, perché divenuti pericolosi, aveva deciso di aderire al Contributo di autonoma sistemazione per affrontare l’emergenza e aspettava il completamento della palazzina di via Tronto, dove avrebbe potuto essere destinata. Questo se la giunta Masci non avesse deciso altrimenti, costringendo a un nuovo e triste sgombero quelle famiglie, in tutto 26”.
A riferirlo è il consigliere regionale Pd Antonio Blasioli, che spiega: “La nuova Giunta ha approvato in sordina la delibera che non consentirà la prioritaria sistemazione negli alloggi in via di ultimazione, creando inoltre grossi problemi giuridici. Primo fra tutti la disparità di trattamento, ingiustificata, tra le famiglie da sistemare e quelle sfollate allora, ma che hanno goduto di un determinato trattamento fino ad oggi (e cioè sia la possibilità di scegliere volta per volta una casa meglio rispondente alle proprie esigenze, sia i criteri che hanno determinato l’ordine con cui gli assegnatari sono stati chiamati). La nuova delibera stabilisce infatti che i rimasti dovranno accettare la prima casa offerta e che verranno chiamati non più con i criteri legati alla sistemazione post-emergenza, con il rischio di vedersi cancellato il diritto di essere riallocati, come è stato riferito loro nei giorni scorsi. C’è poi l’esborso economico a cui sarebbero costrette alcune famiglie che con il contributo di autonoma sistemazione avevano affittato una casa, perché con un’assegnazione sarebbero costrette a pagare alcuni mesi di canone per l’anticipato recesso”.
“C’è inoltre il problema delle assegnazioni medio tempore”, prosegue Blasioli, “Parliamo delle famiglie che hanno accettato momentaneamente un alloggio offerto dal Comune: contrariamente alla precedente, che dava loro diritto di scelta, la nuova delibera non rivela che ne sarà di loro e se verranno adottati i nuovi criteri stabiliti dalla legge regionale 96/96. In pratica”, conclude il consigliere Pd, “costoro si vedranno applicati criteri diversi, anche se l’emergenza è la stessa e non è terminata e potrebbero ritrovarsi in tempi brevi a dover accettare per forza un alloggio reso libero dagli sfratti, in qualunque zona della città. Insomma, si prospetta un vero pastrocchio: con il Comune che rischia ricorsi per questa disparità di trattamento che non ha fondamento né giuridico, né sostanziale”.