“L’Abruzzo è una delle poche realtà che non ha previsto la riapertura completa delle biblioteche regionali – affermano Saverio Gileno e Claudio Mastrangelo -. In questo modo a Pescara ed in Abruzzo non vengono assicurati luoghi per permettere agli studenti medi ed universitari di studiare in tranquillità e sicurezza. Per questo e per chiedere alla Regione di investire nel sistema culturale delle Biblioteche regionali, tramite assunzione di personale specializzato, l’apertura di bandi per il coaffidamento aperto ad associazioni culturali ed investimenti per l’innovazione tecnologica, ci siamo trovati a Pescara per un sit-in davanti la biblioteca d’Annunzio”.
“La situazione delle biblioteche in Abruzzo è veramente precaria. Avremmo potuto scegliere qualsiasi altra sede, ma a Pescara avvertiamo ancora di più carenza – aggiunge il consigliere regionale Antonio Blasioli. “Carenze di organico che segnalai già l’anno scorso con l’interpellanza, discussa il 15 settembre 2020, a cui evidentemente non è stato dato alcun seguito. La Biblioteca Di Giampaolo, che dal 2011 è sulla Tiburtina, ha perso 9 unità di personale e presto perderà la decima, senza che sia avvenuta alcuna sostituzione. La Biblioteca è composta di personale specializzato, impegnato in un’importante funzione sociale, dal momento che quella biblioteca è a cavallo tra il quartiere di Villa del Fuoco e San Donato. Lo stesso si può dire per la Biblioteca di via del Concilio (ex provinciale). Ha 7 dipendenti, alcuni dei quali con difficoltà a lavorare in presenza, ma mancano specifiche professionalità: archivisti, bibliotecari, figure che non sono state previste proprio nel Piano triennale del fabbisogno di personale approvato dalla Giunta Marsilio”.
“Le Biblioteche hanno riaperto al prestito di libri, ma hanno ancora bloccato l’accesso alle aule studio o alle consultazioni. A Pescara, infatti, oltre alle biblioteche regionali, non è presente nessun’altra sede pubblica con aule studio, se non la biblioteca universitaria di via Tirino che offre solo 20 posti; davvero un numero esiguo per una città universitaria. Infine”, conclude Blasioli, “una situazione altrettanto difficile si trova a Penne, dove la biblioteca regionale è stata affidata per la gestione al Comune, ma al momento è chiusa e non si sa quando tornerà a disposizione della città”.