Queste le motivazioni con cui la Asl di Pescara , con atto a firma di Antonio Caponetti direttore sanitario, Giustino Parruti direttore dipartimento medico e Valterio Fortunato, direttore medico ospedaliero, hanno sospeso il 6 gennaio scorso, e per 48 ore, le attività di accettazione dei pazienti con patologia medica geriatrica all’ospedale di Pescara, visto che il pronto soccorso rischiava di andare in tilt. Fatte salve “le patologie tempo dipendenti e di pertinenza di tutti gli altri dipartimenti”.
Conseguentemente “si è deciso di indirizzare i pazienti presso gli altri presidi degli ospedali vicini e di tutti gli altri regionali se necessario”. Nella nota si precisa che occorre “continuare ad assicurare le misure di controllo delle infezioni di trasmissioni del sars cov 2 in aria nosocomiale con i conseguenti vincoli interni di ricoveri sovrannumerari”.
Spiegazioni che hanno spinto i consiglieri regionali del Pd Silvio Paolucci e Antonio Blasioli ad attaccare il governatore, Marco Marsilio, e l’assessore regionale alla Salute Nicoletta Verì. “Al caos dei vaccini e dei tamponi si aggiunge quello, irrisolto, delle strutture ospedaliere – scrivono in una nota – una vergogna causata dalla totale mancanza di governance da parte del centrodestra, che ha mandato in confusione tutto il sistema sanitario regionale, nel pieno della nuova ondata pandemica”.
“Complice anche il silenzio del presidente del Comitato dei sindaci Asl, che non ha detto una parola su questo che è il punto più basso toccato dalla sanità pescarese – incalzano i consiglieri regionali dem – A ciò si aggiunge la terribile situazione in cui sono costretti a lavorare i dirigenti medici del Pronto Soccorso, mai aiutati dalla governance della Asl, anzi, spesso osteggiati come se il Pronto Soccorso fosse un corpo estraneo dell’ospedale. Chiederemo un Consiglio comunale straordinario su questo che non è più un caso isolato, ma l’ennesimo episodio grave di malasanità” concludono Paolucci e Blasioli.