Pescara. “È un lasso di tempo lunghissimo quello che passa dall’esecuzione dei tamponi molecolari all’arrivo dei risultati definitivi. La Asl di Pescara impiega dagli 8 ai 15 giorni per comunicare all’utente se è positivo o negativo e nel frattempo l’isolamento del soggetto è confinato al suo buon senso”.
Ad affermarlo è il Vice Presidente del Consiglio regionale Domenico Pettinari che riferisce: “La maggior parte delle richieste di aiuto ci arriva dai piccoli comuni della provincia di Pescara: siamo davanti a una situazione al di fuori di ogni logica, che mette a serio rischio il contenimento del virus, soprattutto in questi giorni che la variante inglese è arrivata prepotentemente nell’area metropolitana di Pescara e nella sua provincia”.
“Stiamo parlando di persone che si sottopongono a tampone molecolare della Asl sotto prescrizione medica, o perché entrati in contatto con altri soggetti a rischio o perché presentano uno o più sintomi del Covid-19: farli attendere nel limbo senza avere certezza del risultato è da irresponsabili”, prosegue Pettinari.
Non va meglio per chi eseguire il tampone di controllo per vedere se si sono negativizzati: “A oggi alle Usca, che avevano anche il compito di procedere nei domicili delle persone positive ma non ricoverate, è stato impedito di recarsi nelle abitazioni per procedere al tampone di controllo”, spiega Pettinari, “I potenziali positivi sono quindi costretti a recarsi alla Asl con le loro gambe, uscendo di casa e cercando di non entrare a contatto con nessuno. Anche questa scelta ci risulta fuori da ogni logica, soprattutto alla luce del fatto che per mancanza di personale gli utenti, anche di Pescara, sono costretti a spostarsi fino a Penne o in altre strutture della provincia”.
“Come se non bastasse – incalza Pettinari – eseguendo le nostre ricerche abbiamo potuto constatare che il anche il Dipartimento di Prevenzione della Asl di Pescara, che dovrebbe avere il compito di controllo e coordinamento di tutte le operazioni di contenimento del virus da Covid-19, è vittima della carenza di personale. Manca da anni di un Direttore e le sue mansioni sono state accollate al coordinatore che svolge di fatto due ruoli. È inaccettabile che in un momento così difficile per tutto l’Abruzzo non si sia pensato a potenziare questo dipartimento e mettere a lavoro tutte le figure professionali previste”.
“Si sta provando a stiracchiare il personale sanitario costringendolo a turni massacranti e come risposta abbiamo un pessimo servizio all’utenza. Ora la Giunta regionale deve dare risposte immediate e attuare azioni rapide per colmare queste carenze potenzialmente disastrose per la terza ondata che sta colpendo soprattutto il nostro territorio. Ora l’Assessore Verì e il Presidente Marsilio devono chiudersi in una stanza e trovare una soluzione, l’Abruzzo non può più attendere”, conclude.