Pescara. Prima Alessandrini, che non tenta la conferma, accusando il Pd di aver cercato altrove un candidato sindaco. Poi, ieri, anche il dietrofront di Carmine Ciofani, sul quale sembrava convergere l’accordo tra le parti del centrosinistra: così manca ancora un nome da contrapporre a Carlo Masci (centrodestra) e i vari esponenti civici come Carlo Costantini.
Una spiegazione arriva da Renzo Di Sabatino, Segretario regionale del Pd: “Il Partito Democratico si è messo da subito a disposizione dell’intera coalizione per individuare un candidato sindaco in grado di unire tutte le anime del centrosinistra e riproporre un campo largo, così come avvenuto in Regione. Per questo abbiamo rinunciato a presentare un nome interno al partito e abbiamo lavorato per cercare una personalità di spessore, autorevole e competente. Purtroppo – specifica – la quadra non è stata trovata, il nostro obiettivo, però, resta ancora quello di trovare nel più breve tempo possibile un candidato sindaco che riesca a riunire tutte le forze del campo progressista e capace di rappresentare una vera e valida alternativa”.
Dopo 24 ore di riflessioni, da domani “come concordato con la segreteria nazionale, riavvierò le consultazioni con gli altri partiti e movimenti politici e civici che si riconoscono in una coalizione di centrosinistra, mentre per lunedì convocherò una riunione con i massimi livelli politici e istituzionali del Pd Abruzzo, alla quale parteciperanno anche i responsabili del Pd nazionale per le elezioni amministrative”, annuncia Di Sabatino.
Rumors, infatti, hanno parlato di una decisione finale giungente da Roma, dove ieri i democratici si sono confrontati con i “piani alti”, ma Di Sabatino ha puntualizzato: “Fino alla definizione delle trattative, l’unico organo abilitato a esprimere la posizione ufficiale del partito è la segreteria regionale”. Una presa di posizione che ha ulteriormente inasprito il confronto, facendo gridare al commissariamento.
Così, il segretario regionale ha dovuto aggiustare il tiro con una nota odierna: “Un commissariamento di fatto del Pd della Provincia e del Comune di Pescara, non corrisponde né al mio pensiero né alla mia volontà, né tanto meno a quella dei dirigenti nazionali del partito, con cui ieri a Roma questo tema non è stato emerso. Al contrario, gli organi politici locali e provinciali, che ringrazio per il lavoro svolto fino ad oggi e per il coinvolgimento costante della mia persona, continueranno ad affiancarmi in questo percorso di ulteriore riflessione e consultazione con le forze del campo progressista, che intendo condurre in prima persona”.