Paola Severino ha voluto rivelare tutto per la prima volta. L’avvocata e politica ha affermato di aver toccato con mano qualcosa di molto particolare: le sue parole.
Lei è un’avvocata e politica italiana che dal novembre 2011 all’aprile 2013 è stata il ministro della giustizia del Governo Monti. Dal giugno 2018 è diventata anche vicepresidente dell’Università Luiss Guido Carli. Di recente la Severino ha voluto rivelare una verità mai detta prima.
Paola Severino è stata una dei ministri del Governo tecnico Monti, un incarico che ha coronato una lunghissima carriera ricca di soddisfazioni. Infatti la Severino è divenuta professoressa di diritto penale nel 1987 e successivamente è arrivata ad insegnare nel 1995 all’Università di Perugia. Dal 2016 al 2018 è stata rettrice della Libera università internazionale degli studi sociali Guido Carli, dove ad oggi ricopre l’incarico di Vicepresidente.
Nel 1977 è diventata ufficialmente avvocato e nel corso della sua attività forense ha difeso Romano Prodi. Il politico bolognese infatti andò a processo sulla vendita della Cirio. Di recente la Severino ha voluto parlare della sua visita al carcere di Poggioreale a Napoli nel corso di un’intervista al Mattino. Durante l’esperienza tra i carcerati, Paola Severino ha rivelato di aver potuto toccare con mano la sofferenza dei detenuti, ma soprattutto la loro grande voglia di riscatto.
Paola Severino tocca con mano il dolore dei carcerati: “Ne ho visitate decine”
Durante la visita a Poggioreale, Severino è stata accolta con entusiasmo dai detenuti. L’ex ministro ha rivelato che i carcerati applaudivano e scandivano il suo nome. L’accoglienza calorosa ha stupito la Severino che ha deciso di chiedere a uno dei detenuti il motivo di tale entusiasmo.
La risposta del detenuto l’ha profondamente commossa. Infatti proprio uno dei detenuti le avrebbe detto: “Voi ci volete bene, e noi vogliamo bene a voi“, un vero e proprio riconoscimento per il suo lavoro nel migliorare le condizioni nelle carceri italiane.
Sempre Paola Severino ha sottolineato di aver visitato decine di carceri durante il suo mandato di ministro, cercando di identificare i problemi esistenti e di trovare soluzioni. La reazione positiva dei detenuti rappresentava il loro modo di ringraziarla per gli sforzi profusi durante il suo lavoro da ministro.
L’ex ministro ha anche menzionato il docufilm “Rebibbia lockdown”, presentato al Festival di Venezia 2021, nato da una sua stessa idea. Inizialmente l’avvocata era scettica sull’interesse dei giovani nei confronti del tema. Invece a sorprenderla è stata proprio al grande partecipazione degli studenti, che hanno deciso di interessarsi ad un tema delicatissimo come la condizione dei detenuti nei carceri.
Questa esperienza ha ispirato Severino a lanciare un progetto presso la Luiss, coinvolgendo gli studenti come ambasciatori della legalità in contesti difficili come scuole a rischio e carceri. Il lockdown successivo ha poi contribuito a legare le loro vite a questo ambizioso progetto dell’ex ministro.