Montesilvano. Cambiano i numeri civici a Montesilvano Colle, e l’opposizione si scaglia contro la decisione dell’amministrazione comunale guidata da Ottavio De Martinis.
“È davvero sconcertante apprendere da molti nostri concittadini residenti nel borgo di Montesilvano Colle del disagio che stanno vivendo per l’avventata scelta dell’Amministrazione di voler procedere motu proprio ad una nuova numerazione civica di quell’area: una spesa di circa 49 mila euro per questo intervento davvero inutile”: a dirlo, in una nota, sono i consiglieri di Pd e M5S, che sottolineano come “nell’area individuata non si registrano anomalie nella numerazione civica, diversamente da altre aree della città, quali quelle presenti ad esempio in Via Verrotti”.
“Ci domandiamo dunque che senso possa avere il riposizionamento 1730 targhette, programmando un ulteriore intervento nell’anno in corso con altre 1730 numerazioni e arrecando inutile disagio ai cittadini che, ignari di tutto, si sono ritrovati nuove targhette in bachelite, senza ricevere neppure un adeguato preavviso”, proseguono i consiglieri d’opposizione, che ritengono l’intervento “paradossale, per la superficialità con la quale è stato eseguito il lavoro: è il caso delle numerazioni civiche che fanno riferimento a Piazza Umberto I che a Montesilvano è stato ribattezzato come Umberto Primo o Via Vittorio Emanuele II che è diventato semplicemente Via Vittorio Emanuele“.
“La richiesta di attribuzione e aggiornamento di prassi”, spiegano dall’opposizione, “è un lavoro generalmente svolto in maniera congiunta dagli uffici comunali che investe l’anagrafe, l’ufficio elettorale, ICI, Tarsu, il messo notificatore e gli uffici di urbanistica, tenutari del piano topografico stabilito in occasione dell’ultimo censimento ISTAT 2020. Questo per evitare il più possibile di arrecare disagi all’utente. Ci chiediamo dunque quali saranno le conseguenze pratiche per gli utenti, quali le reali necessità e soprattutto perché non si è optato per una gestione interna del servizio, con il suo know-how a costi di molto inferiori, anziché decidere di attribuire con una determinazione dirigenziale direttamente ad una ditta esterna un lavoro per un importo tanto consistente”.
“Inoltre”, prosegue la nota, “non possiamo non evidenziare le nostre perplessità circa la decisione di effettuare una rilevazione e redazione del piano della toponomastica con aggiornamento cartografico e anagrafico di parte dell’abitato del centro storico in un momento storico inopportuno, quasi a fine legislatura e soprattutto nel vivo del processo di fusione che, come noto con la Nuova Pescara, imporrà in un futuro imminente una revisione toponomastica di tutta la nuova realtà urbana che si andrà a definire”.
“Date le nostre perplessità abbiamo richiesto una commissione servizi sul tema e nel caso approfondiremo anche in commissione di garanzia la procedura di affidamento”, concludono i gruppi Pd e M5S