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Politica

Mafia e cantanti neo melodici, c’ è la proposta di legge. Borrelli (AVS) : “Apologia inneggiare ai boss”

“La proposta di legge già depositata potrebbe essere criticabile, ma da qualche parte si deve pur cominciare. Perchè da tempo nel nostro Paese si crede che inneggiare ai boss di mafia sia solo libertà di espressione”. Spiega così a Cityrumors la sua proposta di legge il deputato di AVS Francesco Emilio Borrelli. Ecco di cosa si tratta

“Inneggiare alle mafie, realizzare murales che ritraggano boss della criminalità organizzata dal mio punto di vista è reato. E’ apologia come quella del fascismo”. E’ chiaro, netto e non lascia spazi ad interpretazioni il deputato di AVS Francesco Emlio Borrelli, che abbiamo sentito al telefono per farci capire meglio quali siano le motivazioni che si celano dietro la sua proposta di legge, depositata alla Camera nei primi giorni di agosto e che oggi con la ripresa, imminente, dei lavori d’aula sale alla ribalta come notizia pronta a dividere e far discutere.

Mafia e neo melodici, la proposta di legge per punirli

E l’onorevole Borrelli ne è assolutamente consapevole. “La proposta di legge  potrebbe essere criticabile, ma da qualche parte si deve pur cominciare. Perchè da tempo nel nostro Paese si crede che inneggiare ai boss di mafia sia solo libertà di espressione”. 

Mafia e cantanti neo melodici, c’ è la proposta di legge. Quali sono i reati previsti?

Francesco Emilio Borrelli, deputato AVS

Ma in cosa consiste questa proposta di legge? “Chiunque mediante spettacoli pubblici o la diffusione di testi o produzioni audio o video o attraverso i social network o qualsiasi mezzo telematico, inneggia a persone o fatti legati alla criminalità organizzata ed alla criminalità mafiosa o denigra persone distintesi per attività di qualunque tipo contro la criminalità organizzata, è punito con la reclusione fino a tre anni, salvo che il fatto non costituisca reato più grave”, si legge nel testo. “Alla stessa pena -si prevede- soggiace chi promuove o finanzia od esegue l’edificazione di manufatti o di installazioni murarie o similari inneggianti persone o fatti legati alla criminalità organizzata o alla criminalità mafiosa, di cui agli articoli 416 e 416-bis”.

Nella proposta si prevedono pene  anche per quei media che diffondono  messaggi apologetici: “Quando il delitto di cui al primo comma è commesso mediante l’utilizzo di social network ovvero mediante emittenti radio o televisive o per mezzo della stampa, il soggetto responsabile della divulgazione del contenuto non conforme al divieto di apologia previsto dal primo comma è punito con la sanzione amministrativa pecuniaria da 5.000 a 10.000 euro e con l’obbligo di rettifica con identica visibilità della pubblicazione illecita”. Inoltre, si scrive,  non potranno “essere invocate ad esimente o ad attenuante” del reato previsto “motivazioni o finalità di carattere artistico, storico, letterario o riferibili al folclore, a consuetudini od usi locali”.

Mafia e neo melodici, Borrelli (AVS): “Apologia inneggiare ai boss”

Francesco Emilio Borrelli, deputato AVS

Il problema grosso sa qual è?  –  ci dice ancora al telefono il deputato – Che vengano mitizzate figure pessime e negative, mi riferisco ad una parte dei cantanti neo melodici, a tiktoker che poi spesso si scopre siano affiliati alla malavita. Le rammento che in fretta e furia, questo governo ha varato ad inizio legislatura  il decreto contro i rave party…ma il problema grosso secondo me sta altrove. Io sono di Napoli e soltanto pochi giorni fa ho appreso, che nella piazzetta di Madre Teresa di Calcutta, è stato cancellato un murale in ricordo di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. Come è possibile accadano queste cose? Quale motivazione spinge a compiere un determinato gesto? La mia è ovviamente anche una battaglia culturale, perchè esprimersi liberamente non significa dire, nei testi delle canzoni, che la “mafia è cosa bella”, che i “boss hanno fatto del bene”. Quando venne arrestato Matteo Messina Denaro esplose la moda di chi si vestiva come lui al momento della cattura, le parole normale tutto ciò?”

Ovviamente il mio auspicio è che questa proposta passata un po’ troppo in silenzio, trovi il sostegno della politica tutta. Noi vogliamo discuterla e votarla in Parlamento, e intanto ho scritto anche alla presidente della Commissione Antimafia Chiara Colosimo, che per ora non ha risposta in via formale.  Questa lotta, contro chi crede che tatuarsi ad esempio le iniziali di piccoli boss uccisi per conflitti mafiosi sia un atto di cui andare fieri, va arginata”.