A riferirlo è il consigliere regionale Pd Antonio Blasioli, che afferma: “Una decisione adottata con estremo ritardo da parte del governatore Marsilio e dall’assessore al patrimonio, nonché senatore, Guido Liris, giunta solo nell’ultimo anno di mandato, dopo un’inutile attesa lunga quattro anni che ha avuto come unico risultato quello di rendere sempre meno attrattivi i due immobili di proprietà regionale, divenuti ormai ricettacolo di rifiuti, sporcizia e degrado”.
“Ma a lasciare letteralmente basiti è un altro aspetto”, incalza Blasioli: “Nel testo infatti si esplicita come il ricavato della vendita, circa 6 milioni, andrà a finanziare interventi infrastrutturali nel territorio della Provincia dell’Aquila. Un bel paradosso per la città di Pescara che si vedrà privata di due immobili pubblici senza poter nemmeno usufruire dei proventi dell’alienazione. Conclusione a cui la maggioranza è giunta in maniera compatta, senza incontrare, come sarebbe stato naturale, le obiezioni dei consiglieri di centrodestra pescaresi: D’Incecco, Testa, Sospiri, Verì e De Renzis”.
“Presenteremo dunque un emendamento per abrogare questa assurdità, chiedendo che tutto il Consiglio lo voti. Inoltre, mentre la Giunta Marsilio tira dritto sulla realizzazione della sede unica regionale all’interno dell’area di risulta – localizzazione che noi contestiamo profondamente -, abbiamo appreso come la maggioranza non abbia nemmeno stanziato i fondi necessari alla progettazione, poiché la cifra precedentemente individuata (2 milioni), in ogni caso insufficiente, risulta destinata – come confermato pubblicamente dall’assessore Liris – alla totalità degli immobili regionali”, conclude il consigliere del Pd.