Sul posto è tornato ieri il Pd, con il consigliere regionale Antonio Blasioli e il gruppo consiliare Insieme per Città Sant’Angelo, per accusare l’amministrazione provinciale: “Anche in questo frangente invece le promesse sono state disattese. Il 6 settembre infatti, la ditta risultata aggiudicataria della progettazione e dell’esecuzione dell’intervento, ha inviato alla Provincia di Pescara una lettera formale per rivendicare il recesso del contratto per via della mancata consegna del cantiere dei lavori – essendo ‘ampiamente decorso il termine di 45 giorni dalla stipula’, oltre al rimborso delle spese contrattuali e di progettazione sostenute”.
“Ecco dunque svelate le ragioni del mancato avvio dei lavori”, afferma Blasioli, “Una doccia gelata che lascia sgomenti e ha colto tutti di sorpresa, dato che al momento la Provincia non ha ancora comunicato l’inatteso risvolto, perché con ogni probabilità non sa come spiegare un errore tanto grossolano”.
Sull’edificio risalente al 1878, la seconda scuola superiore più antica d’Italia, “le criticità sono annose”, spiega Blasioli, “e riguardano nello specifico l’ala ovest dell’Istituto, che ospita i laboratori e una manciata di aule ed è di fatto inagibile dal terremoto del 2016. Già dall’anno successivo, la precedente amministrazione provinciale aveva reperito e stanziato 1,2 milioni di euro per l’adeguamento sismico. Da allora sono trascorsi inspiegabilmente quattro anni per indire la gara d’appalto e l’aggiudicazione (14 aprile 2021), e altri cinque mesi per la stipula del contratto (28 settembre 2021), senza tuttavia poi procedere in tempi ragionevoli alla consegna del cantiere alla ditta”.
“La Provincia”, incalzano i dem, “aveva annunciato l’avvio dei lavori per la prima decade di marzo. Qualche settimana il presidente Ottavio De Martinis e il consigliere provinciale Antonio Romano, avevano compiuto un ulteriore sopralluogo in loco garantendo la prossima apertura del cantiere, una volta terminati gli ultimi passaggi burocratici. Tanto è vero che per l’anno scolastico corrente, al fine di consentire l’esecuzione dei lavori senza interferire con l’attività didattica, è stata disposta la chiusura dell’intera scuola, dislocando, con inevitabili disagi, l’intera comunità scolastica in sedi alternative (27 classi nella scuola media Giansante – i cui alunni sono stati dirottati alla Ritucci -, 1 nella mediateca e 1 nel chiostro comunale)”.
“I fondi sono a disposizione dal 2017, e il paradosso – affermano Antonio Melchiorre e Patrizia Longoverde del Gruppo Pd Insieme per Città Sant’Angelo – è che nel corso della campagna elettorale per le comunali del 2019 l’attuale amministrazione, allora all’opposizione, accusava quella uscente di ritardare i lavori, vantando maggior rapidità e migliore efficienza. A tre anni dal voto ognuno può trarre le debite conclusioni”.
“Ora occorrerà rimborsare l’impresa del progetto redatto e poi capire in quale modo procedere, considerato che alla gara ha partecipato una sola impresa e non si potrà virare sulla seconda classificata. Molto probabilmente la Provincia di Pescara dovrà optare per la procedura negoziata per i soli lavori, dato che il progetto è già esistente, un iter che però difficilmente verrà concluso prima del nuovo anno, e così nel frattempo la scuola resterà inutilmente chiusa per intero. Poi bisognerà eseguire materialmente gli interventi (come minimo serviranno 8 mesi), per cui difficilmente il prossimo anno gli studenti potranno rientrare nella sede originaria. Senza contare che, con l’inarrestabile incremento del costo di energia e materie prime, i lavori non potranno essere sostenuti con le risorse stanziate nel 2017″., concludono gli esponenti Pd.