Chieti. A distanza di poche ore dalla riunione del Consiglio comunale di venerdì, il MoVimento 5 Stelle di Chieti lancia un pesante atto d’accusa nei confronti dei Consiglieri comunali di maggioranza che in passato hanno criticato ed espresso giudizi negativi sulla decisione della Giunta di procedere alla vendita della farmacia comunale di Filippone.
I fari del Movimento sono puntati in particolare, nei confronti del partito rappresentato da Andrea Buracchio.
“Siamo sinceramente stanchi dei continui ed immotivati ripensamenti dell’UDC – dicono Ottavio Argenio e Manuela D’Arcangelo.
La nuova delibera non ha alcun significativo elemento di novità rispetto alla precedente pertanto i due Consiglieri pentastellati non ritengono giustificabili apparenti indecisioni e ripensamenti che possano tradursi nell’astensione o comunque nella mancata partecipazione al voto.
“Se è vero come dicono – continua il capogruppo del MoVimento 5 Stelle – che le critiche a questa delibera sono di natura amministrativa, chi ha votato contro la scorsa volta non ha alcun valido motivo per astenersi o comunque per non votare contro nella seduta di venerdì”.
“E’ ora di dire chiaramente alla cittadinanza che dietro questo atteggiamento dell’UDC si celano strategie politiche messe in campo per le prossime elezioni regionali” affermano senza mezzi termini Argenio e D’Arcangelo secondo i quali proprio il partito di Buracchio, tenendo sotto scacco l’amministrazione comunale con atteggiamenti equivoci, starebbe cercando di ottenere spazi altrimenti preclusi in ragione dello scarso consenso attribuito alla ex DC.
“Nessuna reale questione amministrativa dunque – sostiene Ottavio Argenio – il fulcro è solo politico e peraltro ha natura infima e deprecabile visto c he i protagonisti di questa vicenda continuano ad anteporre l’interesse di un partito destinato all’oblio, rispetto al perseguimento del bene comune”.
“E’ proprio questo modo di fare politica – secondo i portavoce del MoVimento 5 Stelle – che ha condannato Chieti al triste destino che è sotto gli occhi di tutti. Oggi – concludono – abbiamo la certificazione del definitivo ed irreversibile fallimento di Umberto Di Primio la cui maggioranza non è mai realmente esistita perché non si è formata su un comune progetto politico – amministrativo – prova ne sia che in più di 8 anni non è stato realizzato quasi nulla del programma – ma si teneva insieme, a malapena, per meri interessi partitici e quindi particolari. Sono queste le ragioni per le quali riteniamo doveroso porre fine a questa esperienza che ha ridotto la città di Chieti allo spettro di sé stessa e chiediamo un gesto di responsabilità e di coerenza: le dimissioni dei Consiglieri comunali tutti.