Non si fa attendere la dichiarazione di Mario Mazzocca, Responsabile di “Rete Abruzzo” nonché Capogruppo Consiliare di “Uniti per Caramanico”, all’iniziativa dell’amministrazione comunale di destra di affiggere sulla propria bacheca la promozione di un evento propagandistico finalizzato al reclutamento di tesserati ad un partito politico. “Mai a nessuno – dichiara Mazzocca -, dal 1945 ad oggi, era venuto neanche lontanamente in mente un’idea malsana di tale portata. Neanche ai tempi dell’onnipotenza democristiana, della ‘legge truffa’ o del famigerato governo Tambroni, si verificarono fatti di tale portata. Neanche allora venne in mente ad alcuno di posizionare un volantino di parte al di sopra del programma di festeggiamenti in onore di un santo!»”.
“Ma, d’altro canto – continua Mazzocca-, è sotto gli occhi di tutti natura e dimensione della estrema criticità della situazione in atto. Il livello locale non può non essere figlio del panorama nazionale. Sottoscrivendo appieno una riflessione che un amico di ‘Rete Abruzzo’ ha voluto condividere con noi, è indubbio che “solo un paese che ha smarrito il più elementare alfabeto civile e costituzionale può assistere in silenzio a un vicepremier di minoranza di un esecutivo che apre la crisi di governo, convoca il Parlamento ed evoca lo scioglimento delle Camere, come se fosse contemporaneamente il Presidente del Consiglio e il Presidente della Repubblica in carica.
Solo un paese che ha perso ogni dignità può accettare senza battere ciglio che un capopartito chieda di essere investito di “pieni poteri”, neanche fossimo nell’ottobre del ’22. Solo un paese che ha perduto completamente il senso delle istituzioni può rimanere zitto mentre un ministro si rivolge a parlamentari della Repubblica eletti invitandoli ad ‘alzare il c***’ e presentarsi in Aula il prossimo lunedì, come se fossero pedine alle sue dipendenze. Non siamo più di fronte alle sbruffonate di un cialtrone sulla spiaggia con un mojito in mano. Queste sono prove tecniche di regime. E, se può fare tutto questo, se può spingersi tanto in là, non è solo per i 10 milioni di italiani che lo applaudono, ma per i 50 che stanno zitti””.