“Marco è in Abruzzo per una mini-tournée – commentano i consiglieri del Movimento 5 Stelle Pescara, Erika Alessandrini, Paolo Sola e Massimo Di Renzo – per centrare l’obiettivo delle 5.000 firme sulla legge regionale Liberi subito, una proposta di legge regionale, di iniziativa popolare, che ha come obiettivo quello di definire ruoli, procedure e tempi del Servizio Sanitario Nazionale e regionale per le modalità di accesso alla morte medicalmente assistita, affinché l’aiuto al suicidio non costituisca reato”.
La Corte costituzionale ha infatti dichiarato “l’illegittimità costituzionale dell’art. 580 del codice penale, nella parte in cui non esclude la punibilità di chi agevola l’esecuzione del proposito di suicidio, autonomamente e liberamente formatosi, di una persona tenuta in vita da trattamenti di sostegno vitale e affetta da una patologia irreversibile, fonte di sofferenze fisiche o psicologiche che ella reputa intollerabili, ma pienamente capace di prendere decisioni libere e consapevoli, sempre che tali condizioni e le modalità di esecuzione siano state verificate da una struttura pubblica del servizio sanitario nazionale, previo parere del comitato etico territorialmente competente”.
“Oggi, anche in assenza di una legge nazionale, chi vive in condizioni di sofferenza fisica o psicologica insopportabile può avere diritto ad ottenere aiuto medico alla morte volontaria e per garantire tempi certi per la procedura di verifica e attuazione previsti dalla Corte costituzionale, serve una legge regionale. Invitiamo la cittadinanza a sottoscrivere la proposta di legge elettorale, con la propria firma, presso la sede del Movimento Cinque Stelle Pescara in Via Bologna 7, tutte le sere dalle 19.30 alle 21.00 o contattandoci per un appuntamento all’indirizzo mail movimento5stellepescara@gmail.com – proseguono i consiglieri pentastellati – Abbiamo tempo fino al 29 maggio per firmare e raggiungere anche in Abruzzo questo obiettivo di civiltà: la fine della vita fa parte della vita e dobbiamo evitare che uomini e donne siano condannati a sofferenze insopportabili contro la propria volontà. Anche in Abruzzo è il momento di riconoscere il diritto ad essere aiutati a morire senza soffrire”.