Avezzano. La rete nave-ferrovia che, partendo dal porto catalano di Barcellona, arrivi al porto di Ploce (Croazia), passando per Civitavecchia, Pescara ed Ortona, riallacciandosi al ramo C del Corridoio 5 che da Ploce arriva a Budapest prevede Avezzano un hub ferroviario strategico. Tra Spagna, Francia, Italia e i Paesi Balcanici e dell’Est Europa c’è un interscambio commerciale (come media annua) superiore a 800 milioni di tonnellate di merce per un valore di oltre 120 miliardi di euro”.
Lo hanno dichiarato Giovanni Ceglie, segretario PD e Aurelio Cambise (PD), spiegando che “il transito avviene principalmente su gomma, con grave nocumento per le emissioni di CO2 ed il riscaldamento globale. Il nostro suggerimento, come PD, è il potenziamento di un Corridoio intermodale trasversale che potrebbe assumere una funzione commerciale importante per la relazione tra i porti del Mediterraneo centrale (Valencia, Barcellona, Marsiglia), del Lazio, dell’ Abruzzo e dei Balcani (Slovenia, Croazia, Serbia, Bosnia E., Montenegro, Albania, Grecia) fino ai Paesi dell’est (Romania, Bulgaria, Ucraina), su cui sviluppare il trasporto combinato marittimo-terrestre mediante navi Ro-Ro (navi traghetto)”.
“Su questo asse – spiegano – si prospetta lo sviluppo di nuovi itinerari, che costituiscono un’offerta ottimale rispetto a quella tradizionale di lunga percorrenza su strada. Il riconoscimento di un corridoio trasversale come diramazione del Corridoio 5 “Mediterraneo” completa la rete di trasporto trans – europea (TEN-T Trans European Network -Transport); rafforza, estende e avvalora la sua capacità logistica sul Mediterraneo; favorisce la politica di coesione verso i paesi dell’area Balcanica e dell’Est Europa. La diramazione permetterebbe il superamento degli ingorghi e sovraffollamenti (colli di bottiglia) di alcuni tratti del Corridoio 5 dovuti ai pesanti costi sociali e ambientali dovuti al massiccio trasporto merci su gomma. Per la sua collocazione geografica, sia rispetto all’attraversamento della linea Tirreno-Adriatico, sia per la sua centralità in Adriatico, il porto di Ortona è ben posizionato ed in grado di agevolare i collegamenti con tutti i porti dell’altra sponda dell’Adriatico e con Patrasso e Igoumenitsa (porto dal quale parte l’Autostrada “Egnatia” , importante collegamento con Salonicco e Istanbul). Il Corridoio, tra i porti di Civitavecchia e Ortona, incrocia l’area metropolitana di Roma (secondo mercato nazionale), tre Aeroporti (Pescara, Ciampino e Fiumicino), tre Interporti (Orte, Avezzano e Manoppello), il Parco logistico di Roma Nord e il Centro Amazon di Fiano Romano. Il Corridoio si avvale di una linea Autostradale e di una linea Ferroviaria che collega Civitavecchia a Ortona passando per Avezzano. Se si vuole potenziare la ferrovia Roma – Pescara, occorre inserire la tratta in questa prospettiva, che, in molti tratti, potrebbe fruire del doppio binario. Le opere già esistenti vanno potenziate, mai trascurate”.
“Senza il necessario dragaggio del porto di Ortona – spiegano -, ogni possibilità di natura turistico-economica sfuma, lasciando ad altri porti buone occasioni di sviluppo. La trasversalità ed il dragaggio del porto di Ortona sono progetti di largo respiro finalizzati allo sviluppo economico ed occupazionale di tutto il Paese. Solo realizzando i progetti in questione, Ortona e la Marsica si collocherebbero al centro di un movimento economico e culturale tra la penisola Iberica e i Balcani”.
“Il Governo dovrebbe pensarci, mettendo da parte il disinteresse e l’inerzia, prima che il nostro territorio venga del tutto isolato dalla costa e dal resto del mondo, più di quanto non lo sia ora”, concludono Ceglie e Cambise.