Pescara. Dopo l’ interrogazione parlamentare presentata dai deputati abruzzesi del Movimento Cinque Stelle, il caso della multa comminata e poi sparita al questore di Pescara arriva anche in Senato. Ma ad interessarsene è un senatore campano, Luigi Compagna, in forza al Nuovo Centrodestra.
L’intervento della trasmissione Le Iene, in effetti, ha portato il caso alla ribalta nazionale, tanto che ora è il napoletano Compagna ad aver interrogato il ministro dell’Interno e il ministro della Giustizia sulla vicenda del mancato pagamento della sanzione per divieto di sosta da parte del questore Paolo Passamonti, sollecitando, tra l’altro, un’ispezione presso la Procura di Pescara.
Per l’inchiesta principale sulla restituzione dell’auto il 4 agosto e’ stata richiesta l’archiviazione. Inoltre c’e’ un procedimento davanti al Tribunale di Pescara a carico dell’agente della polizia municipale di Pescara, Angelo Volpe, per rivelazione del segreto d’ufficio. Il senatore Ncd sottolinea nell’interrogazione che “permane il grave sospetto che il questore abbia usufruito di un ingiustificato privilegio, anche qualora, come da lui affermato, fosse stato in servizio con l’autovettura privata, non avendo lo stesso mai inoltrato ricorso al prefetto avverso la contravvenzione, cosa che comunque non esclude l’obbligo di provvedere al pagamento della sanzione accessoria della rimozione, condizione necessaria e ineludibile alla riconsegna dell’auto, anche brevi manu”.
Compagna, inoltre, evidenzia che “il comandante della polizia municipale si e’ sempre rifiutato di stilare un rapporto amministrativo sull’accaduto, come richiestogli a piu’ riprese dal sindaco e dall’assessore oltre che dal dirigente del personale. Lo stesso ha addotto un non meglio precisato ‘segreto istruttorio’ di fronte a specifica richiesta della commissione di vigilanza del Comune di Pescara, anche successivamente alle sue dichiarazioni al microfono e davanti alle telecamere della trasmissione ‘Le Iene’ in onda su il 19 novembre scorso”. “Si rileva – prosegue il senatore – come questa vicenda gravi sui contribuenti con costi spropositati ai fatti, e continui a far rilevare la nebulosita’ dell’inchiesta, passata nelle mani di piu’ magistrati e poi avocata al pool presieduto dallo stesso procuratore capo”.
Infine, Compagna chiede di sapere “se il ministro dell’Interno intenda convocare il questore di Pescara per ottenere un formale e definitivo chiarimento sull’accaduto, finalizzato alla valutazione della correttezza e del rispetto delle leggi e delle procedure” e “se il ministro della Giustizia ritenga di attivare i poteri ispettivi di sua competenza presso la Procura di Pescara, sia per quanto riguarda le due inchieste in atto, sia per l’abnorme ricorso alla perquisizione domiciliare vietata dalla Corte di Strasburgo, disposta nei confronti del giornalista autore dell’inchiesta basata su dati veri e documentati, e che risponde al preciso diritto-dovere di informare, valore costituzionalmente garantito”.