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Asili di Pescara anche per i bambini di Montesilvano e Spoltore

Pescara. “Nel rispetto della legge 26 del 2018, le condizioni riservate ai residenti del Comune di Pescara vengono estese, nell’ambito del processo di istituzione del Comune di Nuova Pescara, anche ai residenti dei Comuni di Montesilvano e Spoltore”.

Recita così l’emendamento numero 5 al nuovo Regolamento per i nidi d’infanzia del Comune di Pescara, presentato dal centrosinistra e approvato con 21 voti a favore su 24 presenti che potrebbe ridurre l’impatto dell’iniquità fra liste di serie A e liste di serie B negli asili nido comunali.

“Il nostro emendamento aveva un obiettivo molto preciso e chiaro – spiegano Stefania Catalano, Piero Giampietro, Francesco Pagnanelli, Marco Presutti, Giovanni Di Iacovo, Marinella Sclocco e Mirko Frattarelli – ovvero mettere i cittadini di Pescara, Montesilvano e Spoltore sullo stesso piano fin da subito, visto che è in vigore una legge regionale che regolamenta la fusione dei tre Comuni in un nuovo ente comunale. L’approvazione dell’emendamento ci ha sorpreso, e non escludiamo che si tratti di un pasticcio della maggioranza, ma l’esito è molto netto: nel definire due graduatorie distinte fra residenti e non residenti, nella prima dovranno essere equiparati i residenti dei tre Comuni fondatori di Nuova Pescara. Altrimenti, a nostro giudizio, l’Ente si espone a inutili rischi di contenzioso”.

“In ogni caso”, sottolineano i consiglieri di minoranza, “siamo riusciti a far approvare 31 emendamenti migliorativi che introducono innovazioni pedagogiche ed organizzative e porteranno il Comune ad avviare azioni di sensibilizzazione presso enti pubblici ed aziende private per allestire nidi aziendali. Alcuni nostri emendamenti hanno anche risparmiato al Comune problemi sul piano dei profili professionali previsti dal Regolamento, e lo rendono pronto a raccogliere la collaborazione degli enti del terzo settore, regolamentando inoltre l’accoglienza dei bambini apolidi e rifugiati. Ma restiamo contrari alle due graduatorie discriminatorie – sottolineano – perché, specialmente nel definire la retta massima per i genitori non pescaresi, colpisce i lavoratori pendolari e le giovani coppie pescaresi che hanno comprato casa fuori dai confini municipali ma hanno l’esigenza di iscrivere i figli vicino casa dei nonni. Allo slogan ‘prima i pescaresi’, preferiamo la frase ‘prima i bambini’. Abbiamo anche proposto di iniziare a ragionare sull’estensione degli orari di apertura, trovando un muro nel centrodestra. Ora vogliamo sperare che non si forzi la mano sull’emendamento approvato perché si creerebbe una inutile disparità”.