Lo ha detto il capogruppo di FdI in Consiglio regionale d’Abruzzo Guerino Testa, nella conferenza stampa, convocata con il sindaco di Bolognano Guido Di Bartolomeo, per fare sui lavori di rimozione iniziati il 16 marzo.
“Purtroppo le conferme sono perfino peggiori di quelle da noi paventate – ha commentato Di Bartolomeo – Non avevamo dubbi sull’elevato livello di inquinamento ambientale con conseguenti rischi per la salute. Danni già procurati; l’atto illecito fu compiuto tra 2012 e 2014. L’impossibilità, all’epoca degli accertamenti, di risalire agli autori del reato, non può più bastare. Grazie alla rimozione della prima parte dei rifiuti ho potuto riaprire la strada, ma resta il danno anche patrimoniale. Ho inviato i risultati delle analisi anche all’assessorato regionale alla Salute perché l’allarme è elevato e i casi di malattie gravi e di forme di allergie cutanee che continuano a colpire i cittadini di Piano d’Orta meritano attenzione subito. Ritengo sia necessario estendere la perimetrazione del Sin inquinato”.
Nel dettaglio è entrato il tecnico nominato dal Comune, il geologo Giovanni Ciccone. “Le operazioni sono state svolte dal Comune previo accordo con la Regione, Servizio Gestione Rifiuti e Bonifiche. I riscontri ottenuti sono preoccupanti e non si può escludere la contaminazione anche delle falde acquifere. Per questo il Comune ha comunicato al ministero per la Transizione Ecologica la disponibilità a eseguire ulteriori accertamenti in contradditorio con ARTA Abruzzo”.
“Siamo già al lavoro per reperire altri 120 mila euro – ha concluso Testa – necessari per completare tutti gli interventi utili nel più breve tempo possibile”.