Pescara. Continua la querelle intrapresa dal Movimento Cinque Stelle sulle divise della polizia municipale che giacerebbero in magazzino incellophanate da oltre due anni.
Il gruppo pentastellato in seno al consiglio comunale ha già presentato ad agosto un’interrogazione al Consiglio, oltre ad aver inoltrato, ad aprile, un esposto alla Procura della Repubblica e alla procura generale della Corte dei conti. La questione ora prosegue con la richiesta di un’audizione davanti alla Commissione Controllo e Garanzia di tutti i soggetti coinvolti nella vicenda: il comandante Carlo Maggitti, il maggiore Matteo Silvestris,il responsabile del servizio del settore dell’Economato Antonio Mattioli e il direttore dell’avvocatura del Comune, Paola Di Marco.
“Con l’interrogazione discussa in consiglio comunale solo ad ottobre scorso”, spiega la capogruppo Enrica Sabatini, “abbiamo chiesto di comprendere se la Municipale abbia richiesto una fornitura completa di uniformi per gli agenti (giacca, pantaloni, giacconi, cravatta e scarpe) per un importo di circa 104 mila euro, se tale fornitura risulti depositata all’interno di scatoloni in un locale della caserma dei vigili urbani (privando così gli stessi agenti dal 2012 di poter disporre delle necessarie e previste uniformi) e se la merce sia stata consegnata solo parzialmente a fronte di una firma di un ufficiale attesterebbe, invece, la consegna dell’intera fornitura e legittimerebbe la richiesta da parte della ditta appaltatrice del pagamento dell’intera fornitura a fronte invece di una consegna solo parziale della merce”.
Il Comune, in tal caso, dovrebbe pagare l’intera fornitura, nonostante ne avrebbe ricevuta solo una parte. Al centro della questione vi è appunto il dubbio circa il quantitativo di merce effettivamente consegnata. Ma le indagini dei grillini parlano di dati e documenti contrastanti e di penali non applicate. ” Nel rispondere all’ interrogazione presentata ad ottobre”, prosegue la Sabatini, “l’assessore Adelchi Sulplizio ha dichiarato, durante il consiglio comunale, che in base a quanto a lui comunicato la merce è stata fornita nella sua interezza e che le problematiche relative ai questa merce sono legate al solo materiale non conforme al capitolato. L’assessore ha inoltre aggiunto che <non vi sono decreti ingiuntivi con cui la ditta richiede il pagamento>. In realtà, però, una corrispondenza legale tra ditta fornitrice e il Comune di Pescara esisterebbe dal momento che la ditta appaltatrice ha comunicato che la merce è stata consegnata entro e non oltre i termini stabiliti e sta provvedendo alla presentazione del ricorso per decreto ingiuntivo con l’aggravio di spese, oneri e disagi a meno di un pronto pagamento da parte del Comune di 108mila euro”
“Vogliamo fare chiarezza su questa vicenda ascoltando tutti i soggetti coinvolti e vogliamo far emergere le responsabilità individuali dal momento che è in gioco il denaro della collettività”, aggiunte la capogruppo del M5S parlando di danno eariale ai danni del Comune. “I vigili urbani stanno aspettando questo vestiario da oltre due anni”, conclude la Sabatini, “e sono loro le vere vittime di questa vicenda alle quali dobbiamo fornire una risposta chiara e trasparente”.