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Nell’interrogazione, Rampelli scrive: “In data 5 agosto 2014 il Governo ha nominato il Commissario per la costituzione del Parco della Costa Teatina, al quale spetterà innanzitutto il compito di provvedere alla perimetrazione del Parco e poi della sua zonizzazione, individuando le diverse misure di tutela e salvaguardia da applicare. La tutela del tratto di costa in questione avrebbe potuto essere ugualmente ottenuta attraverso l’adozione di adeguati strumenti urbanistici, senza l’aggravio di procedure e di costi costituito della creazione dell’apposito Parco e della citata nomina del Commissario responsabile”. Il Deputato di FdI-An chiede inoltre al Governo di sapere in base “a quali criteri sia stato scelto il Commissario e quali saranno gli emolumenti che percepirà”.
“Il castello costruito intorno al parco dal centrosinistra, che sul territorio si schiera con gli ambientalisti e a Roma sostiene la petrolizzazione della costa, si sta sgretolando” hanno detto il Portavoce provinciale di FdI–An Antonio Tavani, il Dirigente Nazionale Etelwardo Sigismondi e l’Assessore di San Vito Luigi Comini. “Pur di convincere il territorio della necessità di istituire il Parco della Costa Teatina – hanno proseguito – il centrosinistra è arrivato a dire che sarebbe servito ad evitare la petrolizzazione della nostra costa, cosa che è stata puntualmente smentita nei fatti dalle intenzioni del Governo Renzi contenute nell’ultimo decreto chiamato ‘Sblocca Italia’. La nomina politica del Commissario dimostra invece che avevamo ragione a sostenere che l’inutile parco serve solo al centrosinistra per creare l’ennesimo carrozzone dove ‘parcheggiare’ gli amici di partito. Anche con l’aiuto dell’interrogazione parlamentare presentata dall’On. Rampelli – hanno spiegato Comini Tavani e Sigismondi – tentiamo di far emergere il reale costo per la collettività del neo nominato commissario del Parco”
“Ribadiamo ancora una volta – hanno concluso i tre esponenti di Fratelli d’Italia-Alleanza Nazionale – che lo sviluppo e la tutela dell’ambiente si possono coniugare attraverso strumenti già esistenti senza la creazione di un ulteriore fardello per i cittadini”.