Pescara. L’assessore comunale pescarese Alfredo Cremonese (FdI) ha rimesso ieri la delega al Commercio per protesta contro l’ultimo Dpcm di Conte e rivolge un “appello a tutti gli assessori d’Italia a compiere lo stesso gesto”.
Poco prima, al termine di un “summit d’urgenza”, il capogruppo di Fratelli d’Italia in Consiglio regionale d’Abruzzo, Guerino Testa, ha sollecitato “tutti gli amministratori di FdI alla remissione delle deleghe di competenza, nelle mani di Conte”, perché, dice, “se Conte e i suoi ministri avevano intenzione di procurare una ecatombe nel nostro Paese, la chiusura alle 18 di molte attività produttive è la mossa più profetica che potevano compiere”.
“Rimetto con fermezza la mia delega al Commercio, per il Comune di Pescara, consegnandola al primo ministro Giuseppe Conte – afferma Cremonese – Una decisione che, appena letto l’ultimo Dpcm, ho comunicato al sindaco Carlo Masci, come sempre al mio fianco soprattutto nelle scelte importanti, come quelle che riguardano la vita delle persone. E rivolgo un appello a tutti gli assessori d’Italia a compiere lo stesso gesto, mi rifiuto di pensare che ce ne sia anche solo uno favorevole a far chiudere le attività del proprio territorio alle ore 18”.
Per Cremonese “è giusto che Conte, se non dovesse tornare sui suoi passi, si ritrovi solo ad assumersi una responsabilità così grande, determinare la morte della classe imprenditoriale. Con questo decreto il Governo colpisce le attività produttive in maniera violenta, attestando il suo atteggiamento schizofrenico: prima – sottolinea l’esponente FdI – indica a queste stesse attività come mettersi in regola, poi le fa chiudere bruscamente a un orario di cui ancora non comprendo il senso. Ritengo che un Governo degno di essere definito tale, prima di chiudere debba sospendere i mutui, le tasse e tranquillizzare i cittadini riconoscendo appropriate risorse economiche”.