Balcone crollato Progetto Case, M5S L’Aquila: ‘non si può arrivare sempre dopo’

laquilabalconeprogettocaseL’Aquila. “E’ stato davvero l’ennesimo miracolo all’italiana la tragedia sfiorata col distacco netto di un balcone da un appartamento del progetto C.A.S.E. di Preturo donato da Silvio Berlusconi ai terremotati. Un regalo dalla modica cifra di 2.700 euro al metro quadro manutenzione ovviamente esclusa”.

È il commento degli attivisti del Movimento 5 Stelle aquilano al crollo del balcone nel Progetto Case di Cese di Preturo, precisando che “in questi giorni in molti si stanno chiedendo di chi sia la reale responsabilità dell’accaduto e, sempre in parecchi, stanno puntando il dito verso il costruttore il quale, nel frattempo, ha portato la sua azienda al fallimento. Allora che si fa? Il Comune di L’Aquila, a suo tempo, volle fortemente divenire il destinatario della proprietà di cotanto bistrattato ‘ben di Dio’ accollandosi, di conseguenza, anche il carico, non indifferente, delle spese relative alla manutenzione la quale, ad ascoltare il parere degli inquilini, non sembra essere mai avvenuta in alcuni casi. Riascoltando alcune interviste risulta che, addirittura, dopo esplicite segnalazioni di infiltrazione d’acqua, siano stati compiuti sopralluoghi che, a quanto pare, sono rimasti tali senza il relativo e necessario intervento”.

Il M5S L’Aquila ritiene che “il Sindaco Massimo Cialente, il quale con un semplice sguardo al balcone distaccato ha sentenziato che si trattasse senza ombra di dubbio di danno strutturale (dall’alto della sua laurea in Medicina e Chirurgia) impugnando la sua arma preferita, la circolare comunale, che impone agli inquilini di quel fabbricato, letteralmente, di non affacciarsi al proprio balcone in attesa di rispedire gli occupanti a nuova ed ennesima destinazione, almeno per questa volta debba assumersi le proprie enormi responsabilità. Crediamo che debba farlo attraverso una seria, urgente e capillare ricognizione tesa ad evidenziare eventuali altri difetti di costruzione in tutti gli insediamenti abitativi interessati e che provveda altresì ai lavori di manutenzione ordinaria e straordinaria, come è suo dovere istituzionale, nel rispetto del decoro urbano, in una città ormai abbandonata a sé stessa. L’accaduto, oltre a dell’incredibile, ha dell’estrema gravità ed è sintomo di un preoccupante disinteresse totale da parte dell’amministrazione comunale che, soprattutto dopo la recente ‘evacuazione’ dei M.A.P. (moduli abitativi provvisori) causata da gravi carenze strutturali degli immobili, avrebbe dovuto predisporre un meticoloso piano di controllo a salvaguardia della sicurezza e dell’incolumità di gran parte della nostra comunità. I tavoli tecnici nazionali sicuramente andavano fatti prima della temeraria decisione di ‘accollarsi’ un fardello così pesante come quello della manutenzione, al fine di pianificare una gestione responsabile e condivisa del patrimonio abitativo in discussione. Non si può arrivare sempre e comunque ‘dopo’; i principi della prevenzione e delle azioni preventive, di cui da anni l’Europa si fa portavoce, sono rimasti di nuovo tristemente inascoltati. Soprattutto dopo quanto accadutoci ciò è inaccettabile. Se le tragedie danno notorietà mentre la prevenzione solitamente rimane nell’ombra è pur vero che, nel tempo, le responsabilità emergono inevitabilmente in tutta la loro devastante portata, anche di carattere morale”.

Il M5S L’Aquila vigilerà “affinché cessino gli immeritati disagi fisici e psicologici causati ai tanti concittadini da una gestione poco competente, superficiale e disattenta della cosa pubblica”.

L’Aquila. “E’ stato davvero l’ennesimo miracolo all’italiana la tragedia sfiorata col distacco netto di un balcone da un appartamento del progetto C.A.S.E. di Preturo donato da Silvio Berlusconi ai terremotati. Un regalo dalla modica cifra di 2.700 euro al metro quadro manutenzione ovviamente esclusa”. È il commento degli attivisti del Movimento 5 Stelle aquilano al crollo del balcone nel Progetto Case di Cese di Preturo, precisando che “in questi giorni in molti si stanno chiedendo di chi sia la reale responsabilità dell’accaduto e, sempre in parecchi, stanno puntando il dito verso il costruttore il quale, nel frattempo, ha portato la sua azienda al fallimento. Allora che si fa? Il Comune di L’Aquila, a suo tempo, volle fortemente divenire il destinatario della proprietà di cotanto bistrattato ‘ben di Dio’ accollandosi, di conseguenza, anche il carico, non indifferente, delle spese relative alla manutenzione la quale, ad ascoltare il parere degli inquilini, non sembra essere mai avvenuta in alcuni casi. Riascoltando alcune interviste risulta che, addirittura, dopo esplicite segnalazioni di infiltrazione d’acqua, siano stati compiuti sopralluoghi che, a quanto pare, sono rimasti tali senza il relativo e necessario intervento”.

 

Il M5S L’Aquila ritiene che “il Sindaco Massimo Cialente, il quale con un semplice sguardo al balcone distaccato ha sentenziato che si trattasse senza ombra di dubbio di danno strutturale (dall’alto della sua laurea in Medicina e Chirurgia) impugnando la sua arma preferita, la circolare comunale, che impone agli inquilini di quel fabbricato, letteralmente, di non affacciarsi al proprio balcone in attesa di rispedire gli occupanti a nuova ed ennesima destinazione, almeno per questa volta debba assumersi le proprie enormi responsabilità. Crediamo che debba farlo attraverso una seria, urgente e capillare ricognizione tesa ad evidenziare eventuali altri difetti di costruzione in tutti gli insediamenti abitativi interessati e che provveda altresì ai lavori di manutenzione ordinaria e straordinaria, come è suo dovere istituzionale, nel rispetto del decoro urbano, in una città ormai abbandonata a sé stessa. L’accaduto, oltre a dell’incredibile, ha dell’estrema gravità ed è sintomo di un preoccupante disinteresse totale da parte dell’amministrazione comunale che, soprattutto dopo la recente ‘evacuazione’ dei M.A.P. (moduli abitativi provvisori) causata da gravi carenze strutturali degli immobili, avrebbe dovuto predisporre un meticoloso piano di controllo a salvaguardia della sicurezza e dell’incolumità di gran parte della nostra comunità. I tavoli tecnici nazionali sicuramente andavano fatti prima della temeraria decisione di ‘accollarsi’ un fardello così pesante come quello della manutenzione, al fine di pianificare una gestione responsabile e condivisa del patrimonio abitativo in discussione. Non si può arrivare sempre e comunque ‘dopo’; i principi della prevenzione e delle azioni preventive, di cui da anni l’Europa si fa portavoce, sono rimasti di nuovo tristemente inascoltati. Soprattutto dopo quanto accadutoci ciò è inaccettabile. Se le tragedie danno notorietà mentre la prevenzione solitamente rimane nell’ombra è pur vero che, nel tempo, le responsabilità emergono inevitabilmente in tutta la loro devastante portata, anche di carattere morale”.

 

Il M5S L’Aquila vigilerà “affinché cessino gli immeritati disagi fisici e psicologici causati ai tanti concittadini da una gestione poco competente, superficiale e disattenta della cosa pubblica”.

 

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