“Si tratta di un rinvio opportuno – ha detto Lolli – che, insieme al presidente D’Alfonso e al Sottosegretario Legnini, avevamo espressamente chiesto al Sottosegretario De Vincenti nell’incontro di venerdì scorso. Il Ministero ha evidentemente ritenuto fondata la nostra istanza ed ha deciso per il rinvio della Conferenza. In quella sede – aggiunge Lolli -, recependo anche le istanze del territorio, avevamo sollevato non poche perplessità sulla circostanza che un’opera di queste importanza venisse collocata in un’area ad alto rischio sismico. Con il presidente D’Alfonso avevamo poi fatto presente al Sottosegretario che il ‘no’ della Regione non è un no a qualsiasi infrastruttura energetica, ma che si ritiene necessario rivedere l’attuale allocazione dell’infrastruttura stessa. Da qui – conclude il Vicepresidente – l’idea di costituire un tavolo tra le istituzioni interessate al fine di prendere in esame tutte le possibili alternative al percorso attuale, per valutare serenamente e senza pregiudizi, nella convinzione che non si sta facendo una battaglia contro il metano”.
“Sono soddisfatto perché è quello che volevamo”, lo afferma il sindaco di Sulmona, Giuseppe Ranalli, manifestando compiacimento per questo primo importante risultato ottenuto. “Sono grato per questo al sottosegretario Giovanni Legnini, al presidente della Regione, Luciano D’Alfonso e al suo vice, Gianni Lolli – ha continuato Ranalli – l’impegno è stato quindi mantenuto dai vertici politici del Pd. Ora si apre un nuovo scenario sul tavolo tecnico, per la valutazione delle soluzioni alternative al metanodotto e alla centrale di compressione di Case Pente e su questo fronte ora dovremo compiere ogni sforzo utile per arrivare all’attesa delocalizzazione dell’impianto, liberando il territorio ed il Centro Abruzzo da questo problema”.