Pianella, le precisazioni dell’ex assessore Di Tonto: “Auguro bene al mio sostituto”

Pianella. “Ringrazio la maggioranza della coalizione civica Progetto Futuro per l’opportunità che mi ha concesso di svolgere il ruolo di Assessore nel Paese che amo e che insieme alla mia famiglia ho scelto per abitare. Ho servito i cittadini con giustizia ed onore, con impegno e forza, anche durante questa pandemia. Continuerò a servire i Pianellesi da Consigliere Comunale perché la carica di Consigliere mi è stata data dal popolo. La carica di Assessore, invece, è stata una scelta sulla quale, la maggioranza, ha deciso di compiere dei ripensamenti. Auguro ogni bene a chi mi dovesse sostituire”. Così l’ex assessore Massimo Di Tonto dopo la decisione del Sindaco di revocargli le deleghe da assessore.

“Tuttavia, la mia coscienza non mi permette di trastullarmi nell’irresolutezza e mi impone di parlare senza pusillanimità. E pertanto risultano importanti talune precisazioni.
Troppo facile da parte di alcuni imbonire i cittadini con chiacchiere roboanti alludendo a complottismi inesistenti e infarcendo le proprie analisi di mistificazioni. Dalle descrizioni fatte, sembra che a Pianella si viva in uno stato di paura e di persecuzioni, ma tali foschi quadri risultano poco probabili e reali. Invero, dopo circa sei mesi dall’inizio della legislatura, ben 2 Consiglieri di maggioranza sono stati espulsi. Così, per circa 18 mesi, la maggioranza di Progetto Futuro ha proceduto con un numero ridotto di Consiglieri senza pubblicizzare più di tanto la situazione e, convocando l’assise pubblica solo a seguito di numerose rassicurazioni da parte dei Consiglieri circa la loro presenza, per paura di scivoloni durante il Consiglio Comunale. Lavorare in questo modo non è stato facile e non ha consentito riflessioni pienamente collegiali, che richiedono tempo, ed ogni scostamento dal pensiero unico è stato scoraggiato, poiché poteva apparire all’esterno una spaccatura piuttosto che la manifestazione di una sana dialettica interna.

“Pertanto è accaduto che tutti i membri della maggioranza siano rimasti per lo più silenti, non volendo lasciar intendere che ci fossero distanze o visioni differenti rispetto al vertice.
Ma neppure questo sacrifico della Democrazia interna è stato sufficiente!
Capita così che il 29 giugno 2020 si sia svolto un Consiglio Comunale al quale io non abbia potuto partecipare per motivi di salute certificati. D’altro canto le altissime percentuali della mia presenza in Consiglio e in Giunta sono facilmente verificabili da parte dei cittadini che volessero controllare la qualità e quantità del mio lavoro. Mettiamo le cose in chiaro: non vi è stata nessuna sfiducia in Consiglio. E non sta arrivando il Commissario Prefettizio. Perché si sciolga il Consiglio Comunale non è sufficiente che qualcuno si assenti, come impropriamente affermato, ma è necessario che ben 7 Consiglieri di maggioranza e minoranza di Pianella si dimettano. E se ciò accadesse – non mi sembra nell’aria – significherebbe che i consiglieri rappresentanti la maggioranza eletta con i voti dei cittadini di Pianella, avrebbero assunto una grave decisione, ritenuta l’unica via per la salvaguardia delle prerogative democratiche della cittadinanza. Dunque, la mia assenza in Consiglio è stata manipolata e spacciata per qualcosa che non era, arrivando a scomodare paragoni con la vecchia politica. Per me la vecchia politica si identifica, invece, con chi vive di politica e occupa la politica, utilizzando il potere familiare, anziché andare a lavorare quotidianamente. Una politica agnatizia riconducibile a epoche remote, una visione padronale che vuole sudditi al posto di cittadini e dipendenti al posto dei Consiglieri Comunali.

Ma se la lettura “ufficiale” di quanto accaduto nell’ultimo Consiglio Comunale viene propagandata, anche dagli stakeholdrs, come una crisi, allora la soluzione non può essere l’ennesima espulsione con la revoca della nomina ad Assessore, ma nel caso ci dovrebbero essere le dimissioni del Sindaco, ai sensi dell’art. 53 secondo comma del Testo Unico Enti Locali. E ciò perché mancherebbero all’appello, ben 3 consiglieri di maggioranza che rappresentano oltre 1000 voti di questo paese. La maggioranza della coalizione civica Progetto futuro in concreto allora non esisterebbe più. Pertanto, come avviene in tutti i Comuni italiani, ci dovrebbero essere i canonici 20 giorni prima che le dimissioni divengano irrevocabili. Tali giorni sono pensati per discutere e parlare in modo che o si trovino soluzioni e, all’esito, si ritirino le dimissioni (anche con aggiustamenti di Giunta se necessari), ovvero le dimissioni diventino irrevocabili, in assenza di determinazioni praticabili e conciliate.

In questo paese, all’opposto non si pratica la politica della discussione libera. Si vive il Comune come fosse la propria dimora privata e non come la casa di tutti e, le decisioni, prive di concreta collegialità, sono solo comunicate per presa d’atto. Capisco che decidere comunitariamente costa fatica. Capisco che non tutti siano abituati per carattere ed esperienza. Capisco che c’è chi non distingue tra un provvedimento assunto in modo comunitario e la mera comunicazione di decisioni già prese. Ma decidere insieme è Democrazia. E in spregio a quest’ultima, ci si trincera dietro risibili giustificazioni prive di senso collettivo.

Concludo dicendo che allargare ad altri consiglieri di buona volontà, eletti nelle file della minoranza ovvero recuperare ex consiglieri di maggioranza, per meglio sopportare il peso del lavoro amministrativo, facendolo rimanere nell’alveo del servizio, senza che questo diventi solo un “pericoloso” lavoro, è un fatto lecito ed è una circostanza che a Pianella è stata praticata sin dal principio della legislatura. Sinora però non vi sono stati risultati; e nessuna di queste interlocuzioni è stata comunicata ufficialmente in maggioranza. Anche tali conversazioni sono state svolte privatamente. Tutti i contattati, però, ovviamente, hanno avuto paura di essere sedotti ed abbandonati dal Marchese del Grillo!
Ricordate la mitica frase pronunciata da Alberto Sordi nel famoso film di Mario Monicelli? – “ Perché io sono io e voi non siete un ….”. Non ci rimane che attendere serenamente il prosieguo”.

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