Così in una nota i capigruppo consiliari della Provincia di Chieti Camillo D’Amico (Pd), Giovanni Mariotti (Sel), Eliana Menna (Idv), Nicola Tinari (Prc), che aggiungono: “L’avevamo paventato da tempo che il futuro della fondazione era avvolto nella nebbia, che non c’era una precisa strategia su come disegnare un futuro concreto, che regna una sovrana incertezza sui ruoli dei dirigenti in virtù del fatto che non è a nostra conoscenza quale statuto governi i processi decisionali perché parrebbe vigerne uno completamente diverso da quello deliberato dal Consiglio Provinciale, dal fatto che mai si è fatta chiarezza sulle responsabilità pregresse circa le disastrose gestioni finanziarie che hanno fatto maturare un debito consistente il quale, nonostante la nuova figura giuridica (fondazione in luogo del consorzio), rimane ancora tutto intero da saldare. A tutto questo resta da comprendere e capire il ruolo della regione Abruzzo che ha prodotto una legge di scopo ma non l’ha accompagnata con uno stanziamento certo su cui far affidamento per programmare le attività ed il possibile rientro del debito pregresso.
Per i capigruppo: “La provincia di Chieti ha fatto sino in fondo il proprio dovere concedendo in usufrutto l’immobile dove è sita la fondazione anche se, da sussurri che ci pervengono, il presidente Di Giuseppantonio sarebbe stranamente pentito di questa scelta. Per queste ragioni, alfine di fare chiarezza oltre al fatto che ognuno s’assuma sino in fondo le proprie responsabilità, abbiamo cocciutamente chiesto la convocazione del Consiglio Provinciale in seduta monotematica che si terrà il prossimo Lunedì 7 aprile alle ore 16,00 a Chieti”.