L’Aquila. “Trasformare il mancato versamento, fino a 10 mila euro, delle ritenute previdenziali e contributive da parte del datore di lavoro da reato penale a illecito amministrativo costituisce finalmente una piccola boccata d’ossigeno per tutti quei piccoli imprenditori che, vessati da Equitalia e dal fisco, continuano coraggiosamente, tra mille difficoltà, a fare impresa”.
A dichiararlo è la Cittadina al Senato Enza Blundo a margine dell’approvazione da parte dell’Aula del Senato del Disegno di Legge sulle depenalizzazioni.
“In sede di presentazione degli emendamenti – continua la Cittadina – avevo accolto l’istanza di moltissimi piccoli imprenditori che sempre più spesso negli ultimi mesi, a causa della gravissima recessione economica, si sono trovati nella situazione di non poter versare neanche i contributi previdenziali minimi, vedendosi pertanto notificati i relativi decreti penali di condanna. Per questo avevo proposto con un mio emendamento, il 2.217, la depenalizzazione fino ad un importo di 1000 euro. Il relatore Casson, come spesso accade, ha aggiunto un nuovo emendamento a nome della commissione con una proposta di uguale spirito, innalzando però a 10 mila euro la soglia e ha chiesto la mia disponibilità alla “fusione” dei due emendamenti. Ho accettato la riformulazione ed è stato votato favorevolmente da tutti”
“In tal modo si fornisce un aiuto concreto e immediato a quegli imprenditori la cui attività – conclude la Blundo – è fiaccata pesantemente dalla crisi e per i quali poco si è fatto in passato” .