Montesilvano. “L’apertura di Corso Strasburgo a Montesilvano è l‘ennesima patacca dell’amministrazione transgenica di Di Mattia. Corso Strasburgo doveva essere il grande boulevard, careggiata da dieci metri e un percorso ciclopedonale con portico di altri dieci metri a destra e a sinistra del grande corso, insomma la porta vetrina della nostra città, ma così non è!”
Lo ha dichiarato Corrado Di Sante, rappresentante “In movimento per i beni comuni Rifondazione-Verdi”, spiegando che “il PP1 Foce del Saline, adottato la prima volta nel 1991, variante dopo variante, ha visto cresce le volumetrie a vantaggio dei costruttori in primis D’Andrea e Di Properzio, nel frattempo a 15 anni dall’approvazione definitiva le dovute opere di urbanizzazione a carico dei privati sono rimaste al lumicino, grazie alla subalternità della politica politicante e delle amministrazioni Cantagallo, Cordoma ed ora Di Mattia. Chi oggi percorre Corso Strasburgo attraversa un’area di assoluto degrado e di abbandono. Entrando da Viale Aldo Moro, la riviera di Montesilvano, subito si nota come sul marciapiede lato sud manchi lo scivolo in corrispondenza delle strisce pedonali, per la verità pochi metri dopo uno scivolo c’è, ma questo termina di fronte la recinzione del Teatro del Mare. Sempre sul lato sud l’aiuola è occupata in maniera permanente, da ormai due anni, da quello che resta di giostrine per bambini, vari accrocchi di metallo, cavi elettrici, uno steccato malandato ed altre strutture abbandonate, tra erbacce, rifiuti e un tombino completamente aperto. L’amministrazione comunale ha concesso ai proprietari di tali strutture un permesso di occupazione valido 12 mesi? Se così fosse rimane l’obbligo e l’onere, per i titolari del permesso, di mantenere l’area pulita e decorosa anche nei mesi invernali; altrimenti l’area va immediatamente liberata e ripristinate le opere pubbliche eventualmente danneggiate. Stesso decoro e pulizia occorrerebbe far rispettare nelle aree private che ospitano il Teatro del mare. Proseguendo sul marciapiede lato sud si incontrano tre bacheche malandate, orrendi ostacoli visivi, la pavimentazione è rotta in più punti. Il posto auto per disabili ha la segnaletica verticale parallela alla strada ed è per giunta privo di scivolo. Le aiuole sono abbandonate e senza cura, due palme morte ed una terza, da mesi, è caduta a terra, con le erbacce crescono anche i rifiuti! Poco più avanti si arriva all’incrocio fantasma tra Corso Strasburgo e via Inghilterra in quanto l’amministrazione comunale non ha mai provveduto, neppure ora, ad installare l’apposita segnaletica toponomastica, e manca anche quella orizzontale. Superato l’incrocio fantasma lo spettacolo di Corso Strasburgo è ancora più desolante, la maggior parte degli alberi piantumati dal costruttore sono morti, le aiuole sono invase dalle erbacce, portico e marciapiede sono attraversati da diverse spaccature, una sorta di deriva dei continenti: davvero grave per palazzoni di recentissima costruzione! E così finalmente si giunge al nuovo tratto appena inaugurato in pompa magna. Come è già stato denunciato da più parti l’unico marciapiede presente non risponde assolutamente al progetto di Corso Strasburgo come previsto nelle tavole del P.P.1 (10 metri tra portico e percorso ciclopedonale alberato), non ha neppure gli standard di legge necessari e come se non bastasse nel nuovo tratto di strada non sono presenti le caditoie per le acque piovane. Infatti l’ultimo tombino lato mare prima del nuovo tratto non ha sbocco e termina con una parete di cemento e i tombini lato monti appena termina il nuovo tratto sono otturati. A completare il quadro desolante, il cantiere fermo da tempo e abbandonato della nuova chiesa prevista sul terreno ceduto gratuitamente dall’amministrazione Di Mattia alla curia pescarese”.
Di Sante chiede “perché l’amministrazione ha preso in carico una strada senza fogna e con tutte le problematiche ampiamente denunciate? Com’è stato possibile collaudare questo tratto di strada? Se ci sono responsabilità della struttura tecnica comunale o di eventuali esterni che si sono susseguiti nel tempo, queste vanno accertate e i responsabili vanno perseguiti. È ora che l’amministrazione comunale chieda il conto a D’Andrea e Di Properzio per le mancate opere di urbanizzazione che si attendono da 15 anni e che contemporaneamente si rivedano in maniera drastica le previsioni volumetriche sulle aree ancora libere, visti i premi di cubatura avuti nel passato. Occorre rimettere in discussione attraverso la partecipazione dei cittadini e dei portatori di interessi l’intero PP1, serve un cambio di rotta!”
L’ex candidato sindaco della sinistra ricorda come “alle ultime elezioni comunali, con coerenza, abbiamo dato vita alla lista “In movimento per i beni comuni Rifondazione-Verdi” correndo autonomamente e in alternativa a centrodestra e centrosinistra, spiace essere stati lasciati soli in questa battaglia di cambiamento. A Montesilvano ancora oggi sono i cittadini a pagare il conto della commistione tra cattiva politica, improvvisazione, malaffare e mattone, il sindaco Di Mattia e l’assessore Chiulli la smettano di vendere fumo con tutti i vizi delle precedenti amministrazioni”.