Vasto. “I cittadini vastesi devono sapere di essere stati presi in giro dall’amministrazione Lapenna. I lavori del primo lotto di via San Rocco, avviati finalmente martedì mattina, saranno limitati ad un primo tratto di dimensioni esigue, che non risolveranno in alcun modo i problemi di viabilità e di sicurezza dell’intero quartiere”.
Nicola Del Prete, consigliere comunale di opposizione, frena gli entusiasmi di chi, dopo aver visto all’opera gli operai dell’impresa incaricata di effettuare il rifacimento di via San Rocco, con marciapiedi e nuova illuminazione, pensava che la strada in questione sarebbe diventata presto una praticabile, dimensionata alle nuove esigenze dei residenti. “Ci hanno fatto credere che il tratto interessato dal primo lotto sarebbe stato di 400 metri e forse anche di più con il ribasso d’asta. Purtroppo la realtà è ben diversa da quella che ci è stata prospettata. I lavori riguarderanno 196 metri di nuova viabilità semplicemente perché con il progetto realizzato dall’ing. Sansiviero che prevede lo smantellamento dell’esistente, i soldi dell’appalto riusciranno a coprire la realizzazione di opere per una lunghezza inferiore a 200 metri. Qualche metro in più sarebbe possibile se verranno poi utilizzate le somme del ribasso d’asta per il proseguo dei lavori. A meno che l’amministrazione comunale non decida, assieme al tecnico ed all’impresa, che il progetto dovrà essere rivisto e modificato, evitando di smantellare complemento il piano d’asfalto attuale e limitandosi ad ampliare la superficie delle due carreggiate. Politicamente riteniamo che l’impegno dell’amministrazione comunale, da assumere oggi, sia quello di garantire ai residenti quanto promesso, ovvero una strada vera di una lunghezza di almeno 500 metri e l’impegno economico di trovare altri fondi per il suo completamento entro il 2014. Le altre soluzioni non servono a nulla”. I primi problemi si sono avuti anche per il taglio di una vecchia quercia che impediva l’ampliamento della strada. Non sono mancate le proteste da parte di chi riteneva che quell’albero non potesse essere buttato giù senza le dovute autorizzazioni.