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La Confcommercio di Pescara boccia il Piano Triennale delle opere pubbliche

Pescara. La Confcommercio di Pescara boccia il piano triennale delle opere pubbliche recentemente approvato dall’amministrazione Mascia.

“Siamo per l’ennesima volta stupefatti nel leggere di una miriade di costosi interventi sulla nostra città – tuona Ezio Ardizi, presidente dell’associazione – dei quali, nella maggior parte dei casi, non si avverte nè l’urgenza nè tantomeno la necessità. Tutto ciò in un momento di grave crisi economica che sta mettendo in ginocchio famiglie ed aziende e che non risparmia neanche le casse comunali visto che più volte si èfatto riferimento al dissesto finanziario per giustificare provvedimenti pesanti per la cittadinanza come la recente Tares. Ci chiediamo quindi: o i soldi ci sono o non ci sono. E se non ci sono che senso ha la redazione di un piano triennale faraonico che avrebbe l’unico risultato di aggravare ulteriormente i conti del Comune con pesanti ricadute per l’intera collettività?”. La Confcommercio sollecita, pertanto, “l’immediata revisione del piano e soprattutto la cancellazione di tutti quegli interventi, a partire da corso Vittorio, che non solo non sono necessari ma che addirittura sono palesemente dannosi”.

FOSCHI IRONIZZA: PROBLEMI SPARITI?

Arriva sulla strada del sarcasmo la risposta del presidente della commissione Lavori pubblici Armando Foschi, che si dichiara pieno di stupore apprendendo che “secondo la Confcommercio, Pescara non ha bisogno del rifacimento di strade e marciapiedi, non ha bisogno di ripulire i Fossi Bardet a Pescara sud, non ha bisogno del ripascimento del litorale di Porta Nuova, né della realizzazione del Parco nord, né tantomeno necessita di nuovi alloggi popolari, né della manutenzione straordinaria di decine di strade cittadine come via De Cecco o via Carlo Alberto Dalla Chiesa. Soprattutto”, continuna nella sua beffarda replica, “scopriamo che Pescara non ha più bisogno di effettuare la manutenzione del Teatro Michetti né della Stele dannunziana”.” Delle due l’una”, commenta lapidario Foschi, “o Pescara è veramente diventata una città in cui sono scomparse buche e problemi, o forse la Confcommercio dovrebbe riacquistare la sua ‘serietà’ di Organizzazione sindacale che opera a difesa dei propri associati, e spogliare i propri interventi di quella polemica politica che oggi fa anche scrivere sciocchezze”.