Così in una nota il capogruppo del Pd in Consiglio Provinciale a Chieti, Camillo D’Amico, che aggiunge: “Le dimissioni aiuterebbero parecchio nella necessaria ricerca della chiarezza sulla montagna di debiti che il consorzio ha accumulato e favorirebbe la nomina di un commissario regionale ad acta il quale aprirebbe le procedure per le libere elezioni alfine di restituire all’ente un amministrazione democratica e rappresentativa. Dai resoconti dell’ultimo consiglio regionale emerge con chiarezza assoluta l’improrogabile necessità di superare l’attuale gestione anche per dare seguito all’erogazione del contributo previsto dal ddl a firma del consigliere Antonio Prospero. Le dimissioni di Marchetti & c. porrebbero fine all’indegna politica dell’occupazione del potere, a prescindere ed a ogni costo, prodotta e portata avanti da qualche pezzo di governo regionale, metterebbe al riparo i dipendenti da ulteriori sacrifici ormai senza alcuna concreta speranza per il loro futuro, darebbe certezza ad una successiva figura sì monocratica ma di natura breve ed eccezionale, si farebbe chiarezza sulla montagna di debiti ha portato il consorzio al collasso finanziario ed in una condizione di dissesto. Le voci che la Carisp Chieti non voglia riaprire il servizio di tesoreria si fanno sempre più insistenti; altrettanto quelle dell’emissione di una cartella esattoriale straordinaria a carico dell’intera contribuenza, pubblica quanto privata, per fornire ulteriori garanzie. Inaccettabili entrambe le cose! A tutto questo c’è la reale minaccia che incombe sugli esiti dei ricorsi presentati alla Procura della Repubblica ed alla sezione Abruzzese della Corte dei Conti; tutto questo nel mentre i servizi sono stati bloccati dal personale dipendente in agitazione. Una situazione che richiede una sana e non più rinviabile decisione: le dimissioni formali di Fabrizio Marchetti & c.”.