Chieti. “Contro una riforma che non riforma il Paese”, E’ questo lo slogan dell’Assemblea generale delle Province Abruzzesi, che si terrà giovedì 28 novembre prossimo alle 10,30 a Chieti, nella Sala del Consiglio provinciale, promossa e convocata dal presidente dell’Unione delle Province Abruzzesi e vicepresidente nazionale dell’Unione Province d’Italia, Enrico Di Giuseppantonio: un momento di confronto approfondito che si rende necessario visto il perdurante stato di incertezza sulle sorti delle Province Italiane, sulle quali pende la riforma Delrio che assume sempre più i caratteri di un mero annuncio, e i sempre minori trasferimenti da parte del Governo centrale.
All’incontro, oltre ai presidenti delle Province dell’Aquila, Antonio Del Corvo, di Chieti, Enrico Di Giuseppantonio, di Pescara, Guerino Testa, e di Teramo, Valter Catarra, interverranno il presidente nazionale dell’Unione Province d’Italia e presidente della Provincia di Torino, Antonio Saitta, il direttore nazionale dell’Unione Province d’Italia, Piero Antonelli, il presidente della Regione Abruzzo, Gianni Chiodi, i consiglieri e assessori delle Province abruzzesi, i sindaci del territorio, i prefetti, i parlamentari abruzzesi, una rappresentanza dei dipendenti degli Enti e i sindacati.
“Da 150 anni le Province hanno un ruolo determinante per lo sviluppo socio -economico del nostro Paese – affermano i presidenti delle Province Abruzzesi Di Giuseppantonio, Del Corvo, Testa e Catarra – e spesso ci si dimentica dell’essenzialità dei servizi di loro competenza, come le scuole, le strade, il sociale, il lavoro e l’ambiente. La riforma di cui si parla tanto in questi giorni è evidentemente antidemocratica, palesemente incostituzionale e priva di elementi dai quali emerga un effettivo risparmio in termini di spesa pubblica. A ciò si aggiungano i continui e gravosi tagli ai trasferimenti alle amministrazioni provinciali da parte del Governo centrale, l’ultimo dei quali ammonta a circa 29 milioni di euro solo per le Province Abruzzesi, con gravi ripercussioni sulla manutenzione delle strade e delle scuole. Insomma, le Province sono quasi al collasso – concludono i presidenti – e la situazione grava pesantemente sulle spalle dei cittadini, considerato che ad oggi non è affatto chiaro il futuro dei servizi attualmente gestiti dai nostri Enti, le cui voci di spesa sono incomprimibili proprio per via della loro essenzialità. Ecco perché riteniamo sia il momento di far sentire forte e chiara la nostra voce, non per semplice dovere istituzionale ma per reale rispetto dell’Abruzzo e dei cittadini abruzzesi”.