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A Chieti presentato il documento ‘Operazione Verità sulla spesa pubblica’

Chieti. Questa mattina il sindaco di Chieti, Umberto Di Primio, insieme all’assessore al Bilancio Roberto Melideo e al presidente della 1ª Commissione Consiliare Comunale Bilancio, Programmazione Economica, Tributi, Mario De Lio, ha illustrato il documento “Operazione Verità sulla spesa pubblica, i Comuni non sono spreconi”, redatto da Anci nazionale in base alle elaborazioni Ifel su dati Istat.

”I Comuni – ha spiegato il sindaco di Chieti, Umberto Di Primio – hanno un impatto del 7,6% sulla spesa pubblica ed erogano servizi a 60 milioni di abitanti. Oggi noi siamo il primo erogatore del Paese. C’è da considerare anche l’assistenza morale perché spesso le persone vanno dal sindaco perché sono in difficoltà. Siamo diventati anche anello di ammortizzazione sociale sulla spesa pubblica. Le Regioni, delle quali non se ne parla a livello di costi, valgono quasi il 20% della spesa totale, quindi quasi 3 volta la spesa dei Comuni. Le Province costano l’1,3%, quindi non ci si deve illudere che chiudendo le Province si risolvano i problemi della spesa pubblica. Tra Patto di Stabilità e minori risorse, i Comuni hanno contribuito alla riduzione della spesa pubblica con 16 milioni di euro in 8 anni. Dal 2010 al 2012 il Comune di Chieti ha avuto il 54% di trasferimenti in meno, gli oltre 7 milioni ne sono diventati 3.5, i Comuni italiani oggi hanno questi dati. Lo Stato ha un deficit di 52 milioni di euro, mentre i Comuni hanno un avanzo di 1 milione e 600 mila euro. L Stato spende di più di quello che incassa, mentre i Comuni non sono messi nella condizione di spendere a causa del Patto di Stabilità. C’è una diminuzione d’investimento del 28%, sono 16 milioni di investimento in meno nel Paese, questa è la penalizzazione inflitta agli Enti locali. Lo Stato nel 2012 attesta un aumento della spesa corrente dell’8%. Lo Stato chiede a tutti di ridurre le spese ma attesta un aumento delle uscite. Con l’introduzione dell’Imu lo Stato ha guadagnato l’8% mentre i Comuni lo 0.22%, quindi di questa proposta ne ha guadagnato solamente lo Stato. Noi abbiamo una Finanza fintamente federalista. Il Patto di Stabilità ci è costato 16 milioni di investimento in meno sui territori. Noi abbiamo chiesto un allentamento del Patto di Stabilità con un contributo di 1 miliardo (dato nazionale). Chiediamo con forza che venga tolto il Patto di Stabilità per i Comuni tra i mille e i 5 mila abitanti. Imporre il Patto di Stabilità ai Comuni al di sotto dei 5 mila abitanti significa levare dei servizi essenziali”.
“Stiamo cercando di portare avanti una battaglia su quella che è la situazione dei Comuni italiani – ha aggiunto l’assessore al Bilancio del Comune di Chieti, Roberto Melideo – il Comune di Chieti ha subìto un taglio di più del 50%. I Comuni che devono erogare i servizi essenziali, si vedono togliere le risorse in un momento di difficoltà come questo, non si possono reprimere i servizi dei cittadini. I Comuni hanno tagliato mentre ciò non è avvenuto da parte del Governo che ha anzi incrementato le spese, dobbiamo mobilitarci affinché ci sia un cambio di rotta”.
Francesco Rapino