Chieti. “Scutti o ci fa o ci è”. E’ la replica di Fabrizio Di Stefano alle affermazioni del presidente Scutti dopo le accuse del centrodestra.
Spiega l’onorevole: “Se ci fa è in mala fede, perché interpreta la norma a suo piacimento, sostituendosi all’organo giudicante il risultato dell’assemblea, ammettendo di fatto che anche lui ha dubbi sul bilancio 2010 e conseguentemente anche su quelli precedenti, ma li ha approvati lo stesso per spirito di partito.
Si rimarcano ancora di più le gravissime responsabilità del Partito Democratico in questa vicenda. Se ci è è preoccupante che un ente così importante sia stato affidato nelle mani di chi non si rende neanche conto della gravità di quello che dice. Noi andremo fino in fondo e vogliamo capire cos’ altro effettivamente nasconde Scutti. Perché questo suo atteggiamento ci fa sorgere dubbi che egli non voglia che qualcuno vada a verificare altro all’interno della Sasi. Mi riferisco ad esempio ad incarichi, consulenze, ed altro ancora. Ma l’aspetto che è politicamente più assordante, è il silenzio di tutto il partito democratico, dal mio collega Legnini e scendere, ad arrivare fino ai sindaci Pedullà e La Penna. E’ di una gravità estrema – conclude Di Stefano – perché qui si gioca su un ente così importante che gestisce un bene pubblico primario della nostra comunità”.