Chieti. “Metti un gruppo di giovani a Chieti, metti un sabato sera a Chieti, qualche locale, una birra e quattro chiacchiere, metti Chieti e la sua storia, le tradizioni e gli abitanti del centro. Cerca ora di coniugare il sano diritto di quel gruppo di giovani di divertirsi con quello altrettanto sano dei cittadini di vivere in un luogo sicuro e pulito. Ed ecco il fiume di polemiche che negli ultimi giorni sta infuocando il panorama politico e non solo della nostra città”.
Così in una nota Serena Tacconelli, responsabile giovanile di Giustizia Sociale, che aggiunge: “Non solo politico perché è dell’opinione pubblica di cui questa volta si parla, sono le coscienze di un esercito di giovani ad essere smosse. Giovani che hanno preso il coraggio a due mani andando contro il sistema, contro la crisi, contro la più razionale delle decisioni investendo nel luogo in cui credono, in cui sono cresciuti, che hanno fatto e continueranno a fare di tutto per la loro città perché un pub o un’attività a Chieti non è solo un investimento ma è un pensiero ed un modo di vivere. Giovani che lavorano, che studiano, che scelgono la tranquilla serata per le vie del centro alla movida (quella sì che si può chiamare così) della vicina Pescara, che sono i primi a volersi sentire di sicuri, a voler la città pulita e senza degrado. Ma si è mai chiesta la loro opinione? L’amministrazione comunale si è mai resa conto che l’interesse di questi giovani è solo ed esclusivamente il bene di Chieti? Che sono questi stessi giovani, che oggi stanno cercando di smuovere le masse, a voler vivere in una città nuova, con attività commerciali fiorenti ed eventi di crescita culturale? Andando indietro con la memoria saranno molti quelli che si ricordano di una piazza Trento e Triste (per tutti La Trinità) gremita di ragazzi, quando nel week-end il must era la passeggiata per il corso. Ancor più sono coloro che si ricordano dello Stellario e del fiume di gente che ogni sabato popolava la nostra città. Più recenti sono le serate riuscitissime tra i vicoli di Santa Maria o in piazza Malta, di sabato scorso l’evento strapieno di persone in zona Madonna delle Piane. Sono queste immagini di aggregazione che i giovani teatini hanno in mente e che vogliono rivivere. Ma non certamente l’epilogo e le occasioni perse ogni qualvolta si è lasciato perdere, si è chiuso e si è disfatto perché ‘crea troppi disordini’. Ma lavoriamo su questi disordini, facciamo di tutto perché si possa preservare il buon nome e l’onorabilità di un secolo di storia strizzando però l’occhio alle nuove generazioni che a dispetto di quanti molti possano pensare non sono solo una ‘massa di fannulloni’ ma hanno idee imprenditoriali, tengono alla propria terra e alle proprie origini. Tutta Chieti può dare il suo contributo affinché questo possa succedere nel massimo rispetto delle leggi e di tutti i cittadini. Noi proponiamo incontri e dibattiti con al cittadinanza, sensibilizzazione da parte dei gestori dei locali ad una sana fruizione dei loro servizi da parte dei propri clienti grazie anche alla diffusione di una campagna pubblica pensata e studiata insieme alle scuole, all’università, ai comitati di quartiere. Forze dell’ordine presenti direttamente sui luoghi di maggiore interesse, condanna di qualunque genere di disordine e di comportamento di disturbo; individuazione di un orario di chiusura in linea con quelli presenti nelle vicine città alle prese con problematiche simili. Ridiamo Chieti a chi vuole il bene di Chieti, al di là degli stereotipi e delle sterili polemiche, ripartendo dalle nuove generazioni che sono ben consapevoli del valore della nostra storia e che sono i primi a volere e a chiedere la partecipazione di tutta la cittadinanza e i consigli di chi quei secoli di storia ce li ha negli occhi e soprattutto nel cuore”.