Pescara, prima la storia e poi l’urbanistica: decreto sviluppo bloccato dalla pregiduziale

comunePescara. Prima la tutela degli edifici storici, poi il futuro urbanistico della città: il recepimento del decreto sviluppo si blocca nuovamente in consiglio comunale. Passa la pregiudiziale dell’opposizione.

Quindici voti a favore e 13 contrari alla pregiudiziale presentata dal Pd: così, ieri pomeriggio, in consiglio comunale è stata determinato la sospensione dell’esame della delibera sul Decreto Sviluppo. Nella pregiudiziale si è infatti stabilito di approvare prima la delibera sul Piano di tutela del patrimonio storico e architettonico, a partire dall’esame che prenderà il via dalla prossima settimana. Come dire: prima la storia, poi il futuro.

Per l’opposizione, invece, la coalizione in capo al sindaco Mascia avrebbe compiuto harakiri per mancanza di numeri, a causa del mancato accordo fra i gruppi di maggioranza sulla proposta presentata dal Pdl e dall’assessore Antonelli.

“Giorni di confronto avevano consentito”, si legge in una nota congiunta del centrosinistra, “di condividere tra l’opposizione ed i gruppi della maggioranza, Udc e Pescara Futura, una misura che consentiva di consentire ai cittadini di accedere alle premialità massime previste dalla legge regionale 49 del 2012, ma con la condizione del rispetto delle norme relative alle distanze tra gli edifici. Rispetto a questa fattispecie il solo gruppo del PdL e dell’assessore di riferimento, Antonelli, ha opposto una decisa e ostinata contrarietà. Una contrarietà scarsamente motivata e tale da indurli ad affrontare decisamente il voto dell’aula consiliare”.

I dissidi interni, quindi, avrebbero fatto mancare al Pdl i numeri per scartare la pregiudiziale e passare subito al voto del decreto Sviluppo.

PROPOSTE A CONFRONTO

In ballo le premialità volumetriche da consentire alle nuove costruzioni.

La proposta presentata dal Pdl, come illustrata pochi giorni addietro dal capogruppo Foschi, prevede:

50% sul residenziale con interventi in Classe Energetica A;

 

45% per interventi non residenziali con bonifica dell’amianto;

 

10%  nei cambi di destinazione d’uso da non residenziale a residenziale;

 

Rispetto delle norme di Piano regolatore per altezze massime e distanze minime nella sottozona B2, ovvero nelle aree edificate del centro urbano.

 

La contro-proposta dell’opposizione, invece, si basa sui seguenti punti:

 

l’applicazione delle misure premiali aggiuntive per gli edifici ad uso residenziale, così come previste dall’art. 3 della l.r. 49/2012, nella zonizzazione B2 e B3 avviene nel rispetto di quanto previsto dalle norme del PRG vigente;

le misure premiali aggiuntive per gli edifici ad uso non residenziale, così come previste dall’art. 4 della l.r. 49/2012, sono limitate alla solo percentuale del 15%;

 

le misure premiali aggiuntive per gli edifici ad uso non residenziale, non si applicano agli interventi che usufruiscono del cambio di destinazione d’uso verso la funzione residenziale;

 

Le somme comunque introitate dalla monetizzazione degli standard, e confluite nello specifico capitolo vincolato come per legge, potranno essere utilizzate esclusivamente secondo il seguente parametro:

– 15% vincolate alla acquisizione da parte del Comune di aree destinate ai parcheggi, alle attrezzature e alle opere di urbanizzazione secondaria di interesse generale, o destinate a servizi di quartiere, nonché alla realizzazione o riqualificazione di dette opere e servizi e all’abbattimento delle barriere architettoniche negli edifici, e negli spazi e servizi pubblici individuate su tutto il territorio comunale;

– 85% vincolate alla acquisizione da parte del Comune di aree destinate ai parcheggi, alle attrezzature e alle opere di urbanizzazione secondaria di interesse generale, o destinate a servizi di quartiere, nonché alla realizzazione o riqualificazione di dette opere e servizi e all’abbattimento delle barriere architettoniche negli edifici, e negli spazi e servizi pubblici, individuate dopo l’approvazione del Piano dei Servizi le cui aree risultino più prossime a quelle dei singoli interventi autorizzati.

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