“Di fronte ad una tale necessità – prosegue il primo cittadino – e con la crisi economica che morde sempre di più, abbiamo attuato un redistribuzione che più sociale non poteva essere: da una parte abbiamo doverosamente abbassato le tariffe ai cittadini con redditi bassissimi e mantenuto quelle degli anni scorsi per quelli con redditi bassi, mentre il peso degli aumenti è stato distribuito progressivamente sui redditi molto più alti e per non pesare eccessivamente sui cittadini abbiamo aggiunto due fasce di reddito così da essere ancora più equi. Come di prassi nel nostro Comune, i non residenti sono stati equiparati alla fascia di reddito più alta, quella che ha avuto gli aumenti maggiori: una consuetudine, del tutto simile a quella in vigore in altre amministrazioni, che punta a salvaguardare i cittadini di San Giovanni Teatino che vivono e pagano tasse ed imposte al nostro ente. Nonostante gli aumenti per le fasce di reddito più alte, la nostra rimodulazione ci permette di confermare il nostro primato all’interno dell’area metropolitana: abbiamo le tariffe dei servizi più basse del circondario e modulate in maniera equa e solidale, senza contare che esse garantiscono il mantenimento di un alto standard qualitativo e di efficienza che viene universalmente apprezzato”.