Sono 12 i tecnici-istruttori dello Sportello Unico Edilizia del Comune che vogliono scappare a gambe levate dal settore, chiedendo con una lettera al sindaco Mascia all’assessore all’Urbanistica Antonelli e al direttore generale Ilari il trasferimento ad altri uffici. Senza mezzi termini, gli impiegati lanciano un mayday vero e proprio: “Siamo disposti ad andare ovunque”, scrivono, “al cimitero, all’anagrafe, ai tributi, all’Aurum, all’aceto, dove volete purché lontani dal Sue e da tutto ciò che riguardi il costruito”.
A motivare la scelta radicale ci sarebbero le pesanti accuse ricevute nel corso degli anni per l’operato svolto: “Bersagliati da tutto e da tutti”, scrivono i 12, “ci hanno tacciato di essere concussi, corrotti, ricattatori, mercenari, di fare favoritismi, di essere esperti coltivatori di orti, tant’è che abbiamo subito un’indagine penale condotta dalla Procura di Pescara […] che non ha prodotto nessun indagato”. Colpe che non sentono proprie, e infatti la lettera svela le ragioni sostenute da i trasferenti: “Qui dal 2007 ad oggi sono cambiati cinque dirigenti sotto l’aura di un’unica amministrazione. Si stava meglio quando si stava peggio: ad oggi non sono definiti i ruoli all’interno del Settore, non si comprende chi debba firmare e cosa debba firmare, non si comprende se il responsabile del procedimento è sol un figura aleatoria ed esista solo quella dell’istruttore tecnico che deve firmare tutto ciò che venga prodotto dal settore”.
Ma, oltre a loro, c’è chi sottolinea una mancata organizzazione dall’alto sulla “crescente e sempre nuova normativa di settore che, implicitamente, invoca la necessità di una guida che indichi la giusta rotta”. I consiglieri comunali Pd membri della commissione Urbanistica, Del Vecchio, D’Angelo e Corneli, sostengono che “il quadro di estremo disordine che regna nel settore tecnico comunale e che viene duramente rappresentato da competenti e professionali operatori, altro non è che il negativo della ultima fotografia, che tutti hanno potuto scattare in questi mesi, e cioè quella che vede la politica del centrodestra confusionalmente impegnata a dettare e/o recepire norme incomprensibili del. Decreto Sviluppo con il solo fine di coprire una ignobile e sciagurata stagione di governo che invece di affrontare responsabilmente una fase critica della vita economico-sociale del nostro Paese ha preferito, ancora una volta, assecondare le aspettative di pochi e autoreferenziali lobby”.
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