Collaboratori esterni, i cosiddetti Articolo 90, Co.Co.Co. assunti direttamente presso segreterie e assessorati: una spesa totale per le casse del Comune di 250mila euro. Uno “spreco in tempo di spending review”, lo definisce il capogruppo Fli in consiglio comunale Massimiliano Pignoli, che riferisce il dato confrontandolo con l’allarme economico-sociale che attanaglia i pescaresi. “Mentre i cittadini pescaresi fanno sacrifici enormi senza riuscire a pagare le bollette e ad arrivare neanche al dieci del mese”, afferma Pignoli, l’amministrazione Mascia si permette il lusso di avere dieci collaboratori esterni che costano alla collettività la bellezza di più di duecentomila euro annui”.
” L’applicazione dell’articolo 90”, sostiene il consigliere comunale, “permette all’Ente la chiamata diretta senza avviso pubblico o bando di gara. Attualmente in Comune a Pescara ci sono dieci unità articolo 90 che costano all’Amministrazione Comunale 196 mila euro più 25 mila euro di contributi, per un totale di oltre 200 mila euro. All’interno dei 196 mila euro sono compresi anche 30 mila euro di premi di produzione. I 10 lavoratori articolo 90 sono assegnati in diversi assessorati e presso la segreteria del sindaco, oltre a due lavoratori Co. Co. Co che costano all’Amministrazione 20 mila euro l’anno più i contributi”.
“Ma c’è di più”, prosegue Pignoli, “visto che all’elenco bisogna aggiungere due lavoratori Interinali che costano alla collettività 30 mila euro annui più contributi”. E intanto i fondi per il sociale languono: “Il Pronto intervento sociale”, incalza ancora il finiano, “è di fatto bloccato con appena duemila euro in cassa, e con la Ragioneria Comunale impossibilitata, per mancanza di fondi a fare impegni di spesa. Quindi, già da alcune settimane, chi si reca presso gli sportelli e si rivolge agli assistenti sociali per vedersi pagata la bolletta della luce e del gas, viene rimandato indietro”. Risorse azzerate e debiti pesanti da fronteggiare: “L’Amministrazione”, conclude Pignoli, “vanta infatti un debito di 1 milione e 800mila euro per le concessioni di linea e per questo la Gestione trasporti metropolitani ha negato da questo mese l’emissione di 200 abbonamenti gratuiti destinati alle famiglie bisognose. Si parla di abbonamenti non personali, e quindi utilizzabili da oltre un migliaio di persone”.