Francavilla, Giannangelo: ‘L’abbattimento dei tigli non è supportato da un motivo tecnico’

giannangelo_e_pellicciaFrancavilla al Mare. All’indomani del dissequestro di tigli di viale Nettuno a Francavilla al Mare, non si arrende il Comitato Salviamo gli Alberi che si avvale del supporto della relazione di Luigi Giannangelo, noto agronomo conosciuto anche fuori dai confini regionali.

“La relazione di Giannangelo – ha spiegato Stefano Di Renzo, consigliere comunale che si sta battendo con il Comitato per evitare l’abbattimento dei tigli – si dimostra che quanto sostenuto dal sindaco, che da un punto di vista tecnico non sarebbe possibile rifare i marciapiedi senza tagliare i tigli, non corrisponde a verità. Lunedì in Comune protocollerò una nota con allegata la relazione dell’Aiapp che afferma il possibile danno erariale di oltre 1 milione di euro derivabile dal taglio dei tigli che sarà inviata alla Corte dei Conti. È assolutamente imperdonabile procedere con questo atto scellerato che deturpa per sempre il volto della nostra città. Invito ancora il sindaco a ripensarci”.
Secondo la relazione di Luigi Giannangelo, coordinatore della Commissione “Verde Urbano” della Federazione Regionale degli Agronomi “i 55 alberi di tiglio, da abbattere, escludendo categoricamente ogni possibile trapianto (per mancanza di ditte altamente specializzate, elevato costo, bassa garanzia di attecchimento), costituiscono un patrimonio arboreo di estremo valore ambientale, sia sotto l’aspetto ecologico che paesaggistico-ornamentale, da preservare il più a lungo possibile. Pertanto la stima del valore economico, a seguito dell’abbattimento dei 55 tigli in questione, secondo il metodo di stima adottato dal sottoscritto tecnico, ammonta a 1.061.1448 euro”.
“Noi siamo stati coinvolti come agronomi – ha detto Luigi Giannangelo – in seguito all’amministrazione comunale di abbattere i tigli che sono gli alberi per antonomasia ad essere adatti ai marciapiedi. Non sono dannosi sotto il profilo sanitario, non si ammalano facilmente, offrono una grande ombreggiatura, è una pianta di ombra per eccellenza, in estate abbassa la temperatura di 4-5 gradi, è un condizionatore naturale. Giro molto per lavoro e questo tipo di albero lo trovo spesso per le città. Questi alberi possono essere benissimo salvabili avendo allo stesso momento un buon marciapiede. Mi sono ritrovato a Torino a discutere con il dirigente del Comune su quale poteva essere il tipo di albero più adatto per il viale principale e siamo arrivati a dire che era il tiglio. Il tiglio si gestisce molto bene per le potature. Sostengo la tesi dei miei colleghi che sostengono che questi alberi vadano salvati. Chiediamo un incontro con il sindaco, qualora fosse possibile, per trovare una soluzione più sensata dal punto di vista tecnico ed economico. Il valore economico di ogni tiglio è di 10-15 milioni, il valore totale di tutti e 55 i tigli è di circa 1 milione di euro. È il marciapiede che è funzionale all’albero, e si deve quindi adattare, e non il contrario. La scelta di sostituire con asofore non è una scelta buona perché queste piante danno meno verde e fra 40-50 anni raggiungeranno la stessa grandezza dei tigli e la aiuole sono piccole per la grandezza che andranno a raggiungere. Le piante sono sanissime, in questo momento non c’è alcun motivo per cui questi alberi debbano ammalarsi, L’intervento che bisogna fare è solo di carattere manutentivo, di manutenzione straordinaria. La decisione dell’abbattimento dei tigli non è supportata da una motivazione tecnica”.
Francesco Rapino

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