Pescara, corso Vittorio pedonale: Pd pronto all’ostruzionismo

corso_vittorio_emanuelePescara. Si prospetta un nuovo scontro in consiglio comunale: stavolta il forte ostruzionismo del Pd potrebbe attuarsi in merito all’opera pubblica più incisiva del mandato di Albore Mascia: la pedonalizzazione di corso Vittorio Emanuele. I Democratici stilano l’elenco delle critiche: “Un’incompleta che stravolgerà le aree di risulta”.

Se attuata, la pedonalizzazione di corso Vittorio Emanuele passerà alla storia come la più incisiva opera pubblica del primo mandato sindacale di Luigi Albore Mascia. La più grande strada cittadina in termini di ampiezza e di presenza  di attività commerciali, diventerebbe per la prima volta non transitabile ad auto e moto, quindi una maxi area pedonale dove passeggiare tra i negozi (o almeno qui pochi rimasti aperti).

Dall’opposizione, però, arrivano le critiche alla progettualità dell’opera: “Non porterà vantaggi né economici né ambientali”, affermano i consiglieri comunali del Pd. Per il gruppo consiliare guidato da Moreno Di Pietrantonio, ci sarebbero più svantaggi che vantaggi, a cominciare dal cantiere che devierà il flusso veicolare privato su Via Teramo all’interno delle aree di risulta, oltre alla circumnavigazione della ferrovia sulla già congestionata via Ferrari.  Da provvisori a definitivo rischiano di trasformarsi i disagi: “La deviazione del flusso veicolare privato”, sostiene il consigliere Enzo Del Vecchio, “oggi definita eufemisticamente cantieristica provvisoria, non potrà che assumere i caratteri della definitività e tale da modificare radicalmente la prevista destinazione e funzionalità delle aree di risulta”.

Ma anche il carattere provvisorio potrebbe mettere alle strette i commercianti: “La tempistica dei lavori, 180 giorni lavorativi”, sostiene il Pd, “ vedrà il cantiere in opera proprio in corrispondenza del periodo delle festività natalizie e così da compromettere le attività del commercio proprio nel momento di massima”. E poi, una volta pedonalizzato corso Vittorio, “dov’è un piano della mobilità che definisca le direttrici ed i flussi veicolari in presenza di una modificazione dei sensi di marcia?”, si chiede il partito d’opposizione senza trovare risposta. Non trascurando il rischio legato alle striminzite casse pubbliche: “La contrazione delle risorse pubbliche”, insiste il Pd, “non consente di immaginare nuovi e generosi investimenti e quindi l’impossibilità di intervenire per il completamento di questa opera, oggi iniziata solo per una piccola parte, che rischia di rimanere l’ennesima incompiuta con l’aggravante delle ripercussioni che produrrà per la sua collocazione all’interno di un tessuto urbanistico-commerciale di grande rilievo per l’economia locale”.

Vicino il periodo dell’approvazione , “Di certo come opposizione non staremo a guardare e contrasteremo con forza e decisione questo modus operandi”, conclude il Pd. “Se per quel cantiere il Pd tornerà nuovamente a bloccare i lavori del Consiglio comunale”, ribatte il capogruppo Pdl Foschi, “ovvero a bloccare lo sviluppo della città, dovrà risponderne ai cittadini, dovrà spiegare ai 124mila pescaresi perché la nostra è l’unica città in cui non si possono fare opere, in cui il Pd impedisce puntualmente l’approvazione di qualunque delibera giocando con l’arma dell’ostruzionismo preventivo”. “Il progetto redatto dall’amministrazione comunale”, aggiunge Armando Foschi, “parla della riqualificazione di corso Vittorio Emanuele pensando soprattutto al suo rilancio dal punto di vista ambientale, sociale, urbanistico, commerciale e di qualità della vita, un rilancio fondamentale se vogliamo realmente sostenere il settore, soprattutto se pensiamo che l’intervento si andrà a incastonare con i parcheggi sulle aree di risulta.

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