Così in una nota il segretario politico di Giustizia Sociale, Bruno Di Paolo, che aggiunge: “Basta! I cittadini non ne possono più. Tutti, ma proprio tutti, a questo punto hanno capito che sono le solite noiosissime, e a volte fastidiosissime, nenie propinate dal primo cittadino per consentire a questa sua amministrazione di tirare a campare qualche mese in più. Nascondendo la testa sotto la sabbia come lo struzzo, i nostri amministratori fanno finta di non vedere che la gente, gli elettori, si sono accorti da tempo che questa giunta e’ senza programmi e, ancor peggio, priva di una guida capace e decisionista. Proprio per questo comincia crescere il malcontento e il convincimento che Di Primio sia il peggior sindaco a memoria d’uomo di questa città. Ma l’ordine di scuderia, di partito e forse anche di famiglia (d’altronte qualche soldino in più a casa fa comodo), e’ uno solo: resistere, resistere e ancora resistere. Tanto, pensa il sindaco Di Primio, il cittadino alla fine dimentica e negli ultimi mesi di amministrazione, poco prima delle elezioni, qualche asfaltino quà e là, qualche sfalcio d’erba nelle zone più popolose della città e tanto per non farci mancare nulla un abbassamento mirato di qualche tassa e… hoplà il gioco è fatto. Si crede lui! Insomma, il solito vecchio metodo che i professionisti della politica (e in questa amministrazione abbondano) hanno sempre usato in campagna elettorale. Poiché manca ancora del tempo al giorno delle elezioni e’ necessario sedare il popolo. Come farlo? Con la propaganda. Quindi via con lo ‘sfornare’ comunicati stampa (anche di aria fritta) a tonnellate per far credere che tutto va bene e, soprattutto, zittire i rompiscatole che provano ad evidenziare manchevolezze o distrazioni da parte del sindaco e degli amministratori. La metodologia e’ sempre la stessa come pure il linguaggio, chi disturba il manovratore diventa un ‘populista in cerca di visibilità’. L’ultima difesa del ‘fortino comunale’, in ordine cronologico, è dell’assessore De Matteo che non sapendo come giustificare la sua assenza e quella del sindaco (certamente molto più grave) alla manifestazione di protesta di tantissimi amministratori abruzzesi per i forti tagli operati dalla giunta Chiodi al Sociale, non ha saputo fare meglio che glissare la risposta ed accusarmi di essere un ‘il solito populista che cerca ogni pretesto per avere visibilità’. Sempre la stessa storia, stesse parole, stesso sistema. Ma quello che deve preoccupare è la risposta che, come sempre, non e stata data, non tanto a me, ma a tutta la città. Che dire poi dell’accusa di voler apparire lanciatami proprio dalla De Matteo, ovvero proprio lei che è sempre pronta (anzi non vede l’ora) di rappresentare l’amministrazione per poter indossare quella tanto agognata fascia tricolore. Semmai l’assessora, mentre rivendica i suoi venti anni di attività amministrativa (passati nell’indifferenza dei più visto che si fa fatica a ricordare cosa abbia fatto in questi quattro lustri) farebbe bene a scrivere da sola i comunicati e non sotto dettatura del sindaco. A meno che’ non si senta ancora fortemente delegittimata per occupare un posto in giunta che, in termini di risultati elettorali, sarebbe spettato di diritto a qualche altro o se vogliamo dirla tutta a qualche altra. Stia tranquillo comunque il sindaco e la sua assessore – conclude Di Paolo – che non sarà certo la loro sistematica volonta’ di non dare risposte a farmi desistere dal continuare a denunciare l’immobilismo di questa amministrazione e, ancor di più, le troppe cose che non funzionano in città”.