Così in una nota il capogruppo del Pd in Consiglio Provinciale a Chieti, Camillo D’Amico, che aggiunge: “Questi ‘no’ debbono però trovare sbocchi concreti ed immediati nel saper dare vita ad un diverso modello di sviluppo che la Provincia, in virtù del’istituzionale ruolo di ente intermedio dedito alla pianificazione dello sviluppo socio-economico di area vasta, deve mettere in atto con azioni politiche ed istituzionali plurali e partecipate e non solo con presenze unilaterali e successivi annunci mediatici. Così si scade solo in mera ed inconcludente propaganda. Noi abbiamo le nostre idee e proposte che vorremmo confrontare per dare vita a virtuosi interventi che tendano ad invertire la triste tendenza della delocalizzazione produttiva e dell’inesorabile perdita di posti di lavoro. Vorremmo essere coinvolti attivamente ed unire le forze per dare un futuro ai nostri giovani, un conforto ed un aiuto a chi un lavoro l’ha già perso o rischia di perderlo. E’ possibile programmare un sistema di sviluppo diverso disegnato solo qualche anno fa? A nostro avviso si. C’è la certezza e la contezza delle risorse pronte e disponibili così come conoscere su quali assi ed interventi? Queste sono le risposte che la provincia di Chieti deve dare in proprio chiedendo conto e chiarezza alla regione Abruzzo i cui rappresentanti di governo e maggioranza di centrodestra sono sempre stati troppo dediti ai facili annunci senza alcun riscontro reale. Proponiamo al presidente Enrico di Giuseppantonio la convocazione immediata della consulta provinciale del lavoro per mettere a fuoco le criticità, studiare gli interventi possibili, capire e conoscere le iniziative attuabili, verificare cosa poter fare con solerzia per ridisegnare un modello di sviluppo ormai non più attuale”.