Pescara. Distrazione, leggerezza da clima post-elettorale: questa la giustificazione del capogruppo Pdl per l’assenza della maggioranza dalla seduta di consiglio comunale fissata per le 9:00 di stamattina per decidere sull’accordo di programma per l’ex Cofa. È il secondo rinvio i due giorni.
“Il clima ancora leggero e la stanchezza del momento post-elettorale ha purtroppo bloccato i lavori odierni del consiglio comunale”. Fa allibire, anche se purtroppo le maniere della politica attuale hanno abituato a ben peggio, la giustificazione addotta dal capogruppo Pdl Armando Foschi per spiegare l’assenza della maggioranza all’appello per la seduta di questa mattina del consiglio comunale. “Una errata comprensione dell’orario di convocazione della seduta, e un ritardo generalizzato”, dice lui, magari anche l’appuntamento troppo mattiniero, potremmo maliziare noi, fatto sta che per il secondo giorno consecutivo è stata rinviata la discussione sull’accordo di programma per la riqualificazione dell’ex Cofa. Ieri, infatti, la seduta era stata interrotta alle 19:30 “causa maratona di ostruzionismo del centrosinistra”, spiegava Foschi ieri sera, “ma la coalizione di centro-destra”, promette il capogruppo Pdl, “tornerà in aula domani, alle 8 in punto, pronti a fronteggiare chi, evidentemente, non vuole bene alla città, e sta cercando di fermare il suo sviluppo, condannando al degrado per altri vent’anni le aree dell’ex Cofa”. Sempre che si sveglino. Anche perché dopo la seduta consiliare è previsto anche un incontro di maggioranza e opposizione con il Presidente della Camera di Commercio Becci per chiarire, in maniera definitiva, gli aspetti della delibera che deve perimetrale l’area per riqualificare, dopo il passaggio di proprietà dell’ex mercato ortofrutticolo dalla Regione all’ente camerale, tramite uno stralcio dal Piano particolareggiato 2. “Una delibera però che è fondamentale per poi mandare avanti, dal punto di vista burocratico, l’intervento e giungere alla seconda fase, quella della progettazione che verrà sottoposta al parere della città”, spiega ancora Foschi.
BECCI: SEGUITI TUTTI GLI ITER
Dalla firma dell’accordo tra Regione, comune e Camera di commercio è scattato il termine di 30 giorni utili all’approvazione da parte del consiglio e la scadenza mette in ansia l’ente camerale, che ha indetto una riunione della giunta per domenica e il 5 marzo per dibattere della questione. Infastidito dalle polemiche sollevate a Palazzo di Città, stamani è intervenuto sulla vicenda il presidente della Camera di Commercio, Daniele Becci: “Dicono che la procedura non è legittima, eppure e’ stata messa a punto dai massimi dirigenti degli enti coinvolti”, ha detto, “certo, abbiamo un Consiglio comunale altamente qualificato ma quei dirigenti non sono quattro inetti, altrimenti vorrebbe dire che andrebbero licenziati immediatamente. Per quanto ci riguarda abbiamo seguito dei passaggi precisi anche dentro la Camera di commercio e ribadisco che in questo momento si parla di procedure e non di progetti”, aggiunge rispondendo all’opposizione che pretende di vedere sulla carta cosa verrà al posto dei capannoni dell’ex Cofa, “e assicuro che quando si arriverà a fare una scelta sui progetti da realizzare in quell’area troveremo una forma per coinvolgere il Consiglio comunale, da parte nostra c’e’ la massima collaborazione”. Becci, senza peli sulla lingua, si e’ chiesto come mai non siano mai state fatte polemiche sulle altre iniziative in corso sul lungomare sud, e ha citato i progetti in corso in zona, “dalla Guardia di finanza, che e’ sito militare, all’ex Barbi, dove c’e’ stato il recupero integrale delle cubature, fino a PescaraPorto”. “Ci sono stati forse tutti questi problemi per gli altri, con genti che si stracciava le vesti? Perche’ nessuno ha parlato?”. Una stoccata anche per Ezio Ardizzi, ex presidente della Camera di commercio e oggi presidente di Confcommercio. “E’ sempre stato contrario a questa presidenza, ha detto Becci, ma sono problemi suoi. Io ho avuto mandato pieno e unanime della giunta camerale e mi sono messo a disposizione per spiegare agli associati di Ardizzi quanto stavamo facendo, ma non mi hanno mai convocato”.