Così i consiglieri comunali Nicola Del Prete e Davide D’Alessandro intervengono sull’impianto che la prossima estate dovrebbe entrare in funzione a Vasto.
Secondo i due politici, l’impianto in realtà non sarà attivato “perché – si legge in una nota – lo scorso anno, nonostante fosse stato completato il primo tratto della nuova condotta, esso non entrò mai in funzione in quanto la presenza accertata di acque compromesse ne avrebbero reso vano l’utilizzo. Di certo, a fronte di quel problema che l’amministrazione comunale cercò di tenere nascosto, nessuno si è ancora premurato di farci conoscere i risultati delle successive ispezioni degli impianti fognari ritenuti molto vecchi e fatiscenti; causa, molto probabilmente, delle rotture da cui fuoriuscivano quei liquami”.
Ora sembra che da qualche giorno sulla spiaggia siano comparsi dei tombini di ispezione a due metri dal mare e i canaloni neri che scaricano le acque del costone orientale in mare sarebbero ben visibili.
“Senza voler mettere in discussione la funzionalità dell’impianto di canalizzazione che il Comune sta portando a termine attraverso l’impresa Di Francesco – continuano Del Prete e D’Alessandro -, ci chiediamo: è mai possibile che sulla nostra spiaggia si debbano vedere quegli enormi tubi neri e, addirittura, pozzetti in cemento a due passi dall’acqua? Per i tubi, diranno, ci sarà tempo per posizionarli sotto la sabbia. Ma per i tombini? Credo sia un caso unico in Italia, dove una spiaggia bellissima, ampia, tra le più suggestive dell’intera costa adriatica, debba essere deturpata da un impianto sulla cui funzionalità nutriamo forti dubbi. Vasto non può presentarsi sul palcoscenico internazionale della commercializzazione turistica con questa immagine deturpata. La nostra meraviglia è che fino ad oggi gli operatori turistici restano in silenzio, non capiamo perché non si schierino pubblicamente, come hanno fatto quando si trattava di difendere gli interessi delle loro attività, a favore della difesa della nostra spiaggia, senza riserve mentali, senza aver timore di pestare i piedi all’amministrazione comunale che sta consentendo uno scempio di proporzioni devastanti”.
I due consiglieri comunali promettono battaglia: “A questo punto – concludono infatti – chiederemo di visionare le autorizzazioni che consentirebbero questa deturpazione. Siamo curiosi di vedere chi le ha firmate”.