Così in una nota il capogruppo del Pd in Consiglio Provinciale a Chieti, Camillo D’Amico, che aggiunge: “Da una forte contrarietà iniziale abbiamo mitigato toni e voto finale perché è stato eliminato ogni esplicito riferimento alla messa in liquidazione dell’Ops, prevedendo una possibile azione di rilancio senza escludere fusioni ed accorpamenti con altre partecipate e contestualizzando il tutto all’azione di contenimento delle spese generali che contiene il piano pluriennale. Il testo finale, pur contemplando lo sforamento del patto di stabilità per il 2012, si rimanda al prossimo 31 marzo l’attestazione finale prima di procedere ai tagli a carico degli amministratori così come previsto dalla normativa. Lo sforamento nel rispetto del patto di stabilità è riferito all’anno solare 2012, è imputabile alla sola responsabilità politica ed amministrativa dell’attuale maggioranza non più a chi li ha preceduti. Abbiamo fortemente contestato il già praticato aumento delle imposte dirette provinciali a carico dei cittadini (imposta di trascrizione, quota Rc auto, Tarsu), è stato da noi evidenziato il calo vertiginoso nella capacità di riscossione sceso al 18% con una larghissima fascia evasione della contribuenza non sempre in buona fede, ci siamo soffermati sulla scarsa capacità sin qui avuta nel non aver saputo valorizzare il patrimonio messo in vendita rendendolo poco appetibile ai potenziali acquirenti. Abbiamo evidenziato come, lo stato di difficoltà finanziaria, è dipeso dal vistoso taglio nei trasferimenti frutto del non felice esito della filiera istituzionale di governo di centrodestra. Ancora una volta abbiamo messo in evidenza le grosse difficoltà che hanno avuto nel non saper spendere le risorse finanziarie da noi lasciate loro in eredità che ancora giacciono nelle casse provinciali per opere pubbliche e viarie appaltabili ma ancora in attesa di essere avviate. E’ stato da noi rammentato la troppa faciloneria con la quale presero per buone mere segnalazioni dei dirigenti di presunte voci debitorie all’inizio della legislatura; così facendo si sono ingessati nella capacità di spesa subito e questo ha segnato in negativo la qualità dell’amministrazione Di Giuseppantonio. Noi – conclude D’Amico – crediamo nel ruolo istituzionale dell’ente Provincia, confidiamo fortemente nel compimento dell’avviato processo di riordino avviato nella scorsa legislatura parlamentare che rilancerà l’operatività e credibilità di questo livello istituzionale, siamo fiduciosi che questo mantenga una piena legittimazione democratica a carico dei cittadini elettori pur prevedendo una netta ridefinizione di ruoli e competenze; per queste ragioni ci siamo astenuti senza sottacere il fatto che ci candidiamo ad essere futura maggioranza di governo dell’Ente”.