Chieti. “Negli ultimi giorni il dibattito di una parte di classe dirigente del PD sta assumendo toni e caratteristiche che rischiano di far percepire contrapposizioni nei territori e tensioni tra le Province che non esistono, sotto dibattito da personalismi e fughe in avanti inaccettabili. Alcune divisioni interne alle altre Province, un esempio quella di Pescara, hanno generato anche in passato assetti non condivisi ma accettati per senso di responsabilità; un metodo che non può essere ripetuto: le elezioni politiche non sono un giocattolo nelle mani di pochi ma sono un percorso politico condiviso”.
Così in una nota il Segretario Provinciale del Pd di Chieti, Gianni Cordisco, che aggiunge: “Già con l’elezione del Presidente D’Alfonso la Provincia di Chieti, che ha contribuito nei numeri più di quella di Pescara, ha accettato, responsabilmente, un assetto di Giunta composta con D’Alfonso di Pescara e due assessori regionali del PD di Pescara, a cui si aggiunge l’ulteriore assessore, di altra forza politica della medesima Provincia di Pescara: rapidamente su 7 componenti la Giunta 3 erano espressione della Provincia di Pescara, mentre le altre province hanno avuto un solo rappresentate. Nonostante tre legislature, in cui i cittadini con le preferenze, hanno ripetutamente sostenuto Camillo D’Alessandro in Regione, a cui oltre al mancato ingresso in Giunta si è chiesto, ulteriormente e incomprensibilmente, la necessità di fare ancora spazio per favorire un nuovo assetto di Giunta, con le dimissioni dello stesso D’Alessandro da Sottosegretario alla Presidenza, mentre restava invariata la rappresentanza nell’Esecutivo della Provincia di Pescara. Chi nella Provincia di Pescara oggi evoca organismi da riunire o non riunioni per assumere decisioni chiediamo loro di sapere quando e dove si sono riuniti gli stessi organi per decidere che la Provincia più grande d’Abruzzo, quella di Chieti, con il maggiore apporto elettorale, avesse la minore rappresentanza in Regione e perché Pescara addirittura doppia e tripla. Chi ancora ha evocato la necessità di equilibrio per la scelta delle candidature a Camera e Senato ha ragione: la provincia più grande e che ha già fatto passi indietro è quella di Chieti, questo è il primo equilibrio da garantire e rivendica l’espressione del Capolista alla Camera nella persona di Camillo D’Alessandro, indicato alla unanimità da tutto il territorio provinciale, circoli ed amministratori, nelle tre assemblea zonali che abbiamo tenuto (forse siamo l’unica provincia ad avere una indicazione unanime) insieme ad altre importanti disponibilità per le ulteriori posizioni necessarie, includendo sensibilità di area, di territori e di genere. Unità che rivendichiamo con orgoglio come un valore rispetto alle evidenti divisioni che arrivano puntuali da altri territori, unità frutto di paziente lavoro e condivisione, non unanimismo, ma unità. Non sfugga, inoltre, che il collegio proporzionale mette insieme le due intere province di Chieti e Pescara, una parte di quella di L’Aquila con l’area Sulmona e Valle Peligna. E’ dunque necessario, in un territorio così ampio, candidare capolista una figura che sia oggettivamente profilo extra-provinciale, che si conosciuto e riconoscibile per il lavoro svolto. Crediamo che anche in questo caso la candidatura di Camillo D’Alessandro risponda pienamente a questa necessità e opportunità di profilo spendibile”.
“Inoltre – conclude Coridsco – appare surreale la richiesta, sempre di una parte, di rappresentanza della Provincia di Pescara, che esprime la candidatura a capolista al Senato del Presidente D’Alfonso, già due volte Sindaco di Pescara e Presidente sella Provincia stessa. Chiediamo al Segretario regionale Marco Rapino di chiudere velocemente gli assetti delle candidature con l’irrinunciabile, per le brevi ragioni esposte, del capolista al collegio alla Camera Chieti – Pescara espressione della Provincia di Chieti, ma di ampio profilo regionale, nonché presidente regionale del PD, Camillo D’Alessandro e di valutare anche altre adeguate risposte in termini di presenza alla provincia di Chieti. Chiediamo, inoltre , di accelerare la definizione delle candidature sui collegi uninominali evitando forzature incompatibili sui territori che sarebbero difficilmente gestibili.”