Così Sergio Montanaro, componente del direttivo regionale di ideAbruzzo, che aggiunge: “Ma purtroppo ad un anno di distanza dobbiamo registrare con disappunto che il problema non è stato né risolto e forse addirittura aggravato dall’inerzia operativa dell’amministrazione provinciale. Ricordiamo i fatti dello scorso anno che puntualmente si sono ripetuti anche quest’anno. La Provincia di Chieti non è riuscita, e a questo punto si può ritenere che non ci abbia neanche provato, ad accreditare l’Agenzia formativa presso la Regione per poter quindi accedere a fondi europei. Eppure le figure per tale possibilità in questa agenzia sono state presenti e quindi appare evidente la mancanza di volontà in tal senso. Ma il dato più sconcertante è l’assoluta mancanza di propositività e intraprendenza che penalizza ancora una volta e pesantemente circa 600 persone che hanno inoltrato domanda per accedere ai corsi di formazione. Tra l’altro alcuni già in itinere, come il corso di estetista al 3° anno. Eppure l’assessore Petrucci, nel corso della riunione tenutasi lo scorso gennaio a Francavilla, per le stesse problematiche, dichiarò che si sarebbe impegnato in tal senso. E riteniamo che l’Intesa sottoscritta fra la Regione e le quattro Province nulla di positivo abbia ancora portato anche tenendo conto della reale situazione occupazionale e quindi della necessità di ricevere formazione qualificata per poter pensare di accedere al mondo del lavoro. Ancora una volta, pur riconoscendo i buoni propositi, la burocrazia e la farraginosità delle azioni messe in campo rappresentano il vero ostacolo alle azioni necessarie al mondo reale che invece si muove in maniera molto più rapida e certa. Ricordiamo anche – conclude Montanaro – che per il patto di stabilità lo scorso anno fu possibile una deroga dal Ministero competente perché il capitolo era già finanziato, e a questo punto pare penalizzante e frustrante riscontrare che dell’esperienza fatta non si è fatto tesoro. Alcuni dati necessari: nel 2012 sono stati qualificati 200 allievi; oggi ci sono 600 iscrizioni per 13 corsi e una disponibilità finanziaria di 700.000 euro. L’affitto annuo della strttura costa alla comunità, anche se chiusa, 150.000 euro. Ci auguriamo una rapida risposta a coloro che aspettano di poter accedere a tali corsi”.