San Vito Chietino. “Come si può ragionare solo su rigide cifre, stabilite in ragione di criteri discutibili, quando si parla di salute umana e di servizi sanitari a chi ne ha bisogno?”. Il sindaco di San Vito Chietino, Rocco Catenaro, non ci sta ai tagli che si profilano sulla sanità che andrebbero a colpire, in particolare, le guardie mediche dei centri interni e gli ospedali di Vasto e Lanciano.
“Dire che siamo preoccupati è poco – fa dunque sapere in una nota -. Assistiamo inermi, noi sindaci, al disfacimento del sistema sanitario, a partire dalla situazione degli ospedali declassati, passando per il taglio delle guardie mediche che nel nostro territorio significa chiudere un presidio di valore assoluto per le nostre popolazioni. Si rendono conto lor signori che le guardie mediche sono fondamentali per i centri come il nostro? Fungono da filtro per gli ospedali. Non possono essere tagliate in modo ragionieristico. E poi, perché San Vito Chietino, che conta quasi 5 mila e 500 abitanti?”.
Catenaro è uno di quei sindaci pronti a dare battaglia assieme ad altri primi cittadini del territorio che hanno chiesto al direttore sanitario della Asl unica, Amedeo Budassi, di non applicare in modo rigido il parametro che prevede una guardia medica ogni 3.600 abitanti, ma di tenere conto di quella che è la conformazione del territorio. “Non è accettabile il parametro indicato per chiudere le guardie mediche – prosegue in proposito -, ma, se anche fosse confermato, mi sanno dire gli attuali amministratori della Asl come mai tra le guardie mediche indicate nei possibili tagli è stata inserita anche quella di San Vito, ovvero di un Comune che conta oltre 5 mila abitanti? Piuttosto, se c’è da far quadrare i conti nella sanità, al posto di continuare nei tagli ai servizi sanitari, cominciassero a licenziare tutti quegli amministrativi in eccedenza, nei diversi uffici della nostre Asl, che fanno lievitare all’inverosimile i costi del personale. Se si continua a penalizzare gli utenti del servizio sanitario, mi dite quali standard qualitativi, strutturali, tecnologici e quantitativi relativi all’assistenza ospedaliera siamo in grado di offrire? La verità, triste da ammettere, è che siamo di fronte allo smantellamento, sul territorio, dell’assistenza sanitaria. Perché i cittadini dovrebbero pagare colpe non loro, riguardo allo sperpero che ha caratterizzato le gestioni della sanità pubblica?”.