Francavilla, nasce il comitato ‘Risorgi Sirena’

palazzo_sirenaFrancavilla al Mare. Si chiama “Risorgi Sirena” ed è il nuovo comitato cittadino fondato a Francavilla al Mare dai consiglieri comunali Stefano di Renzo e Donato La Barba, Rocco Storto, Enzo Sangiuliano, Teresa Pezzi, Luciano Onza, Alessio Camplone, Paolo D’intino, Pierfrancesco Fimiani, Annamaria La Selva, Lucilla Calabria, Arabella Morelli, Maurizio Carosella, Maria Teresa Anzellotti, Matteo De Luca, Michela Di Marco.

Il gruppo di lavoro, completamente apartitico e trasversale, si doterà nei prossimi giorni di un coordinamento e di un portavoce ma sono state già individuate le linee d’azione per evitare la demolizione del Palazzo Sirena. Tra queste, la divulgazione alla città di un sondaggio/ questionario che sia in grado di identificare l’effettiva volontà dei cittadini rispetto al possibile abbattimento della struttura; attività di informazione attraverso eventi e manifestazioni per divulgare la volontà dimostrata dall’amministrazione a voler abbattere il simbolo storico, culturale ed identitario di Francavilla; approfondimento degli aspetti tecnico/ economici legati alla struttura, alla sua possibile messa a norma con i fondi già vincolati in tal senso, redazione di un progetto tecnico alternativo alla demolizione; proposte alternative e nuove per l’utilizzo della struttura una volta recuperata ed adeguata alle normative sulla sicurezza. Tali ultimi aspetti potrebbero passare attraverso un concorso di idee. Infine, si sta valutando l’idea  di organizzare un convegno sul tema del recupero del Palazzo Sirena invitando relatori d’eccezione.

“Con la costituzione del comitato” commenta Di Renzo “un primo passo per salvare un pezzo importante della nostra città’ e’ stato fatto, adesso bisogna coordinarsi ed unire le risorse  con gli altri comitati e gruppi di persone che a Francavilla si stanno battendo per altre importanti tematiche come il recupero dei fiumi Alento e Foro, la salvaguardia del patrimonio arboreo di viale Nettuno, la cementificazione selvaggia del territorio. Esiste una Francavilla che  esige un modo diverso diverso e migliore di programmare il futuro della città e che non ha più intenzione di restare a guardare mentre pochi si arrogano il diritto di decidere per tutti, e’ ora di farla entrare”.

 

IL COMMENTO DEL SINDACO ANTONIO LUCIANI

“Viviamo strani giorni, fatti di modalità antiche e invece i francavillesi non hanno paura del futuro: lo hanno dimostrato e lo dimostrano ogni giorno ed è strano l’atteggiamento di chi non vuole accettare il fatto che questi riti non raccolgono più consenso. Io invece voglio scrivere un’altra storia, immaginare e preparare giorni migliori, discutere con chi, come i cittadini, si confronta con la realtà e assume decisioni. Ogni giorno dobbiamo ingegnarci a trovare soluzioni, cercando metodi nuovi e veloci. E allora penso che fare sia meglio che parlare, che i comitati o le raccolte firme siano poco utili. La democrazia ha le sue regole che stabiliscono una maggioranza e una opposizione attraverso strumenti di partecipazione. Poi esistono i ‘vorrei ma non posso’ che non accettano le regole e si costituiscono in comitati dai nomi fantasiosi, sempre loro, gli stessi. Ora è la volta del ‘Salva Sirena’, un comitato che suggerisce senza precisare le soluzioni, che negli incontri non chiarisce cosa si deve fare e con quali fondi ristrutturare un palazzo che si trova in uno stato di degrado irreversibile. Insomma, gli ‘Anti’ di cui la nostra storia degli ultimi anni è piena. Anti-politica, Anti-montismo, Anti-riformismo. Insomma, la sagra del ciò che non vogliamo e l’assenza di indicazioni su qual è la direzione. Ripenso ai Consigli Comunali, infatti, ai voti contro e alle astensioni che descrivono alcuni esponenti di questo ‘esercito della salvezza’. Io, al contrario, ho già spezzato il filo dell’atteggiamento troppo attendista e riflessivo, quello che è accaduto a Francavilla negli ultimi venti anni, e ho scelto di fare il sindaco di Francavilla in maniera coraggiosa, ardita, innovativa. C’è molto poco da salvare nella città che ho ereditato. Se c’è una cosa da salvare è Francavilla tutta, la città delle strade da rifare, dei marciapiedi divelti, della pubblica illuminazione ai minimi termini, delle scuole da rifare, dei debiti da sanare. La Francavilla salvata – conclude Luciani – è quella che voglio lasciare ai nostri figli. Dai giovani mi aspetterei un atteggiamento più coraggioso ma questo dimostra che non tutti i giovani sono giovani. La demagogia è un binario morto che non percorrerò mai e questa cosa non è negoziabile”.

 

 

 

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