“Quella Micron – scrivono i due rappresentanti di Rifondazione Comunista – è forse la più significativa vertenza abruzzese, sia per il rischio occupazionale numericamente più importante, sia perché la Marsica sta soffrendo in maniera particolare la crisi economica. Il disinteresse del governo regionale, si manifesta in più e diverse occasioni. Non solo con la sistematica assenza dalle vertenze e dagli incontri istituzionali e ministeriali per tentare di trovare soluzioni alle dismissioni aziendali. In questo senso il caso Micron non rappresenta, purtroppo, una novità. Chiodi ed i suoi assessori sono latitanti anche nelle vertenze Intercompel, Tecnhnolabs (per restare nell’aquilano), Sixty (Chieti) e molte altre. Questa giunta regionale mostra disinteresse per i drammi occupazionali regionali, mentre si rallegra nel diffondere dati con i quali si vorrebbe affermare una tenuta dei livelli occupazionali in Abruzzo. Ci sarebbe da chiedersi se si tratti di miopia politica o mirata propaganda elettorale. Probabilmente si tratta di entrambe le cose, con in più quella convinzione ideologica in stile Monti, che scarica i costi della crisi su lavoratori, pensionati e famiglie sempre più poveri. Sarebbe ora che Chiodi facesse sue le proposte (finora inascoltate) che i sindacati da molto tempo hanno avanzato e che le portasse negli incontri istituzionali. Insomma, Chiodi dovrebbe mettere da parte la sua campagna elettorale e occuparsi dei problemi degli abruzzesi, a partire dalle vertenze sparse sul territorio regionale”.
Rifondazione Comunista, sostiene le lavoratrici ed i lavoratori della Micron e il loro presidio davanti il palazzo di una Regione “colpevolmente latitante, impegnandosi a portare le ragioni della loro lotta nel consiglio regionale e in tutte le istituzioni in cui siamo presenti”.